L’alito è sostanzialmente l’aria che espiriamo: cosa c’è che le dà un cattivo odore?
Ci sono poche cause fondamentali.
La più immediata sembra essere la “bocca cattiva”: la disidratazione è il primo motivo per cui può comparire questa sgradevole sensazione (che ha a che fare però con una condizione generale dell’organismo), l’altro è una alterazione dei microbi che vi risiedono. Infezioni tra denti e gengive, o della mucosa della bocca, possono creare un ambiente favorevole a quei microrganismi che, fermentando rimasugli di cibo o dei tessuti della bocca, generano odori sgradevoli. La bocca però, per il fiato, è poco più che un luogo si passaggio: solo situazioni davvero compromesse modificano l’alito.
Un altro motivo può essere legato a sostanze volatili e sgradevoli che si generano nel metabolismo e vengono espirate attraverso il respiro: accade con alcuni farmaci o certi cibi.
Alcune malattie portano tipicamente ad un alito cattivo: la chetoacidosi, frequente nel diabete, malattie epatiche o renali, alcune infestazioni di parassiti intestinali o alcune infezioni polmonari e delle vie aeree. Si tratta di situazioni non molto comuni.
La causa più frequente è altrove, cioè a livello dell’intestino.
L’alito, come aria espirata dai polmoni, porta con sé tutti i prodotti volatili che sono disciolti nel sangue e che quindi vengono ceduti all’espirato, come l’anidride carbonica, a livello dei polmoni.
I gas che si formano nell’intestino durante la digestione passano attraverso la mucosa intestinale, entrano nel sangue e vengono escreti dai polmoni.
Quindi un alito cattivo corrisponde il più delle volte ad una cattiva digestione. Per risolvere il problema è più efficace avere una buona digestione, un buon transito senza stitichezza ed in generale una buona dieta, che non agire localmente con spray aromatici.
Gli amari sono un buon sistema per avviare una digestione lenta, e terminare il pasto con qualcosa di amaro una buona abitudine; un giorno di digiuno, bevendo molti liquidi, è un modo ragionevole per modificare rapidamente uno stato microbico un po’ alterato (disbiosi). Una dieta sana, sobria, prevalentemente vegetariana, fa sempre bene.
Le pastiglie per l’alito di solito contengono menta e talvolta altri estratti con olii essenziali. La menta è una pianta certamente utile per migliorare il processo digestivo, e lo stesso vale per il cardamomo, il finocchio ed altre piante aromatiche. La loro azione, quindi, non è solo quella di “aromatizzare” l’alito, ma anche di contribuire ad attenuare le cause di quello cattivo.
Infine il fumo, che, come l’eccesso di alcool, è una causa evidente di alito cattivo sia direttamente sia attraverso i processi di ossidazione che contribuisce a causare: un altro buon motivo per smettere di fumare e limitare l’uso di alcolici.
Per saperne di più: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16367853
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