Parlando di farmaco generico, la discussione è sempre se sia uguale o meno all’originale. Per garantire l’equivalenza vengono fatti generalmente numerosi ed accurati test su volontari somministrando il farmaco e misurando, dopo un certo numero di ore, quanto se ne trova nel sangue. Questo basandosi sul presupposto, confermato dall’osservazione clinica, che l’attività dipende da quanto farmaco c’è, appunto, nel sangue. Se i grafici che descrivono la media di questo parametro sono corrispondenti tra farmaco originale e generico allora siamo sicuri che si equivalgono.
Ecco uno di questi grafici: in giallo l’originale, in rosso il generico (o equivalente). La linea in orizzontale descrive il numero di ore che è passato da quando si è somministrato un farmaco; l’altezza delle curve disegnate rappresenta quanto farmaco si trova nel sangue col passare delle ore. Naturalmente man mano che passa il tempo questo tende a diminuire perché viene metabolizzato dall’organismo.
Ma questa, come si dice spesso citando Trilussa, è una media “del pollo”. Vediamo cosa succede in realtà.
Qui sotto riportiamo lo stesso tipo di grafico riferito al solo farmaco originale: è fatto però di tante linee, una per ogni individuo testato. Come si vede bene siamo tutti diversi: non immaginiamo quanto!
Ogni linea corrisponde ad un diversa persona. Alcune linee hanno un picco altissimo dopo un’ora, altre un po’ di meno, altre non raggiungono il 10% delle prime.
Cosa significa tutto questo? Che la quantità di farmaco che viene assorbito cambia moltissimo da persona a persona e che le differenze sono molto superiori a quelle tra farmaco originale e generico. Ci sono persone che, una volta assunto il farmaco, hanno poi livelli nel sangue, e quindi attività, diversissimi. Ad alcuni lo stesso farmaco fa di più, ad altri di meno.
Questo dovrebbe aiutare a mettere nel giusto risalto (praticamente zero) le supposte differenze di qualità tra gli originali ed i bistrattati generici: siamo noi, ad essere tutti diversi…..
Si è polemizzato inutilmente sui generici, quindi.
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