Sempre più frequentemente si vedono prescrizioni di capsule di citisina per smettere di fumare.
Notizie riguardo alla sua utilità risalgono a più di 50 anni fa, ma il basso costo e la sua non brevettabilità ne ha impedito l’interesse da parte dell’industria nei paesi occidentali (esiste come farmaco nell’est Europa) e quindi la sua diffusione: si tratta infatti di una sostanza naturale estratta dal comune maggiociondolo (Cytisus laburnum).
La sua efficacia è connessa al fatto che interagisce con alcuni recettori nicotinici a livello centrale. Viene quindi utilizzata quando la disassuefazione con i sostituti della nicotina tradizionali (cerotti o gomme) non si è dimostrata efficace e in alternativa ad altri prodotti (bupropione, vareniclina o Champix) che talvolta possono avere problematici effetti collaterali. La breve durata di azione della citisina e la sua eliminazione inalterata diminuisce infatti la possibilità di effetti indesiderati importanti.
Il prodotto è sempre prescritto dal medico e somministrato in capsule realizzate in farmacia come prodotto galenico perché non esiste in commercio in Italia un farmaco con questo principio attivo.
Normalmente la prescrizione prevede una diminuzione graduale della dose in modo da permettere all’organismo di ritrovare un equilibrio nonostante l’interruzione (necessariamente brusca) dell’apporto di nicotina.
La dipendenza fisica dal fumo è quindi neutralizzata, ma quella psicologica richiede comunque un certo impegno e una decisione forte. Certo l’assenza di dipendenza fisica è un notevole aiuto e in questo la citisina sembre essere leggermente più efficace rispetto ai cerotti di nicotina sia nel breve periodo che a sei mesi di distanza.
Il dosaggio iniziale generalmente è di 9 mg al giorno somministrando una capsula anche ogni 2 ore o poco più, e si riduce ogni settimana fino ad arrivare a zero nel giro di 5 – 6 settimane. In certi casi si richiede un’interruzione totale dell’uso di tabacco, in altri si può scalare gradualmente il consumo nel giro di una settimana aumentando con altrettanta gradualità il dosaggio della citisina: sarà il medico a valutare il percorso migliore per ogni persona.
Gli effetti avversi riportati con la citisina sono in gran parte gastrointestinali (dispepsia e nausea) e disturbi del sonno, ma tendono a scomparire rapidamente.
Le controindicazioni, oltre a gravidanza e allattamento non essendo disponibili sperimentazioni specifiche, sono l’ipertensione arteriosa e l’aterosclerosi.
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