Quando assumiamo un farmaco immaginiamo che il principio attivo venga assorbito, finisca da qualche parte nel nostro corpo e, facendo il suo lavoro, modifichi qualcosa per cui ci fa “guarire”. Di solito in effetti succede questo, ma non è così semplice.
Ci sono almeno due cose che interferiscono in questo “percorso ideale”:
1) siamo tutti diversi 2) l’effetto placebo
1) Siamo tutti diversi per peso, dimensioni, età, sesso, genetica, microbiota intestinale, storia e capacità di interagire con un farmaco, così come di distruggerlo, anche a seconda dei momenti, di quello che abbiamo mangiato, delle forze che abbiamo, di quanto siamo ammalati. Quindi la stessa pastiglia può funzionare in maniera abbastanza diversa a seconda di chi la mangia. La medicina è una scienza decisamente meno esatta rispetto a quanto siamo abituati a pensare e, per fortuna, i medici lo sanno bene. Certe volte non si può far altro che “provare”. Questo ci deve suscitare anche un po’ più di tolleranze per gli “insuccessi terapeutici”: non si può mai sapere tutto.
2) Un farmaco, ed anche un “non farmaco”, funziona in maniera incredibilmente diversa a seconda della fiducia e delle aspettative, anche inconscie, che abbiamo su di lui (e sul medico che ce l’o ha prescritto).
L’effetto placebo, come si chiama tecnicamente, è conosciuto e studiato da molto e considerato una parte fondamentale dell’effetto terapeutico, a tal punto che grande attenzione negli studi sui nuovi farmaci è dedicata a cercare di separare il risultato di questo effetto da quello reale. Per dare un’idea della potenza di questo effetto si sappia che:
– prendendo due gruppi di persone e somministrando al primo un farmaco, ad esempio un antidolorifico, ed al secondo la stessa pastiglia ma senza principio attivo, spesso l’effetto sul secondo gruppo arriva al 30 – 50% rispetto a chi ha preso il farmaco;
– questo effetto persiste anche se le persone sanno che stanno prendendo un placebo;
– se il placebo è in fiale è il modo in cui è più efficace; in capsule funziona di più che in compresse, che a loro volta funzionano di più che le gocce. Le capsule colorate funzionano meglio di quelle bianche;
– in assoluto i placebo che funzionano meglio sono le operazioni chirurgiche (quindi quando operano senza in realtà fare niente);
– a seconda di chi prescrive il placebo il risultato può cambiare moltissimo;
Siamo fatti in un modo davvero strano e complesso: teniamone conto. Se ci mettiamo del nostro, per esempio un po’ di fiducia, guariamo meglio. Se abbiamo paura dei farmaci generici, per esempio, sicuramente funzionano meno.
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