Il bruciore allo stomaco è un sintomo che può nascondere diversi problemi, anche molto gravi. Per questo motivo non è da trascurare: se ne siamo vittime anche solo qualche volta al mese bisogna parlarne col medico.
Se il problema è invece saltuario, i rimedi a disposizione sono molti: dai farmaci che neutralizzano l’acido cloridrico dello stomaco, come il vecchio bicarbonato, la Magnesia Bisurata o il Maalox, a quelli che diminuiscono la secrezione acida dello stomaco.
Quali i vantaggi e gli svantaggi?
I vecchi antiacidi, quelli che neutralizzano chimicamente l’acidità, hanno il vantaggio di essere immediatamente efficaci: l’ideale per bloccare il sintomo, più che per curare. Non vanno usati per lunghi periodi perché interferiscono con l’equilibrio idrosalino; viceversa, agendo solo localmente, sono sicuri in gravidanza, quando, negli ultimi mesi, lo stomaco compresso soffre spesso di un po’ di acidità.
Altri farmaci che hanno un’azione locale sono quelli che formano un “film protettivo” come Gaviscon o Riopan. Proteggono le mucose sia dello stomaco che dell’esofago, limitando la capacità dell’acido di attaccare le cellule superficiali. Sono sicuri e non hanno particolari effetti collaterali ma non sempre sono sufficientemente efficaci.
I protettori dello stomaco, che agiscono bloccando processi biochimici, sono di due tipi: i più vecchi, come lo Zantac, sono meno efficaci ed hanno più effetti collaterali rispetto a quelli più nuovi come il Pantoprazolo o il Lansoprazolo. Nel complesso questi ultimi funzionano tutti nello stesso modo: sono molto efficaci per bloccare la produzione acida per 18/24 ore soprattutto se usati nel modo giusto, cioè al mattino 15 o 20 minuti prima di fare colazione.
Per un breve periodo, qualche giorno, una o due settimane al massimo, sono sicuramente molto utili e ben tollerati e per questo alcuni di loro sono acquistabili senza ricetta, ma non sono innocui. L’acidità dello stomaco è uno dei sistemi fondamentali per digerire e una barriera protettiva contro i microbi assunti inevitabilmente col cibo. La sua diminuzione provoca inevitabilmente un’alterazione della digestione e della flora batterica intestinale. Ci sono effetti problematici che stanno emergendo sempre più negli ultimi anni a causa della loro grande diffusione: sulla diffusione delle infezioni intestinali e delle disbiosi, sull’assorbimento di nutrienti, sul rischio di fratture, probabilmente anche sul declino cognitivo degli anziani, tutte conseguenze che compaiono nell’uso continuativo. Attenzione, quindi: non sono innocui “protettori”, un nome che dà l’idea che facciano solo bene.
Solo da pochi anni si è compreso che il magnesio ha una serie importanti di funzioni all’interno dell’equilibrio salino del nostro corpo, per cui è divenuto molto presente tra le sostanze comunemente usate come integratori.
Molto present...
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La pelle è un organo fatto di cellule vive che crescono in strati successivi, un po’ come la corteccia degli alberi, modificandosi nel corso della loro evoluzione dal centro verso l’esterno.
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