UNO STUDIO SULL’EFFICACIA DELLA DISCIPLINA “BONES FOR LIFE®” NELLA PREVENZIONE DELLE FRATTURE DELL’ANZIANO
Sede della ricerca:
FARMACIA ZANINI MEZZOCORONA
tel +39 0461 605161 info@farmaciazanini.it
Responsabile della parte medica:
Dott. Alberto Mattarei tel. +39 333 8442814; albessio@inwind.it
Responsabile della parte di ricerca:
Dott. Paolo Zanini tel. +39 0461 605161; paolo@farmaciazanini.it
Le persone che collaborano attivamente al progetto sono:
Protocollo di Ricerca
1. INTRODUZIONE
1.1 Osteoporosi e fratture
La vita media delle persone si continua ad allungare, ed il mantenimento di una buona qualità degli anni finali di questa lunga vita è uno dei temi centrali del welfare, sia per l’evidente interesse diretto in termini di benessere delle persone, che per il contenimento dei costi sociali della malattia e del disagio.
Uno di temi importanti delle problematiche dell’anziano è l’osteoporosi, una malattia che, come tale, si potrebbe sostenere che quasi non esista se non a seguito di condizioni particolari (terapie o patologie particolari). L’osteoporosi è, infatti, una condizione fisiologica dell’organismo che invecchia.
Il tema fondamentale che solleva è però quello delle fratture nell’anziano, che spesso sono un problema drammatico, talvolta il momento scatenante del degrado definitivo della qualità della vita e l’inizio di un onerosissimo percorso assistenziale correlato alla perdita di autonomia.
L’osteoporosi è comunque un problema diffuso che necessita di una strategia terapeutica efficace.
I farmaci funzionano nell’impedire il riassorbimento osseo ma non sono indispensabili se non in presenza di terapie particolari (uso prolungato di cortisonici) o patologie specifiche (menopausa precoce, ipertiroidismo, diabete mellito tipo 1, sindromi da malassorbimento, insufficienza renale cronica, epatopatie, ecc.)
I dati dimostrano che a livello epidemiologico non vi è in realtà una correlazione diretta tra densità ossea e rischio di fratture. Le fratture quasi sempre insorgono a seguito di cadute e il danno è quasi indipendente dalla densità ossea (almeno fino a certi livelli di T score).
La componente proteica dell’osso, particolarmente reattiva alle sollecitazioni meccaniche (compressione) è certamente coinvolta nel mantenimento della resistenza delle ossa alla frattura.
Quindi una strategia di prevenzione delle fratture da caduta deve orientarsi più sulla prevenzione della caduta stessa che sulla semplice promozione di un aumento della densità ossea.
L’anziano si rompe non tanto perché è fragile, ma perché cade.
La diminuzione della coordinazione motoria e dell’equilibrio, una minor destrezza nel movimento, la paura di cadere e l’irrigidimento nella postura – che frequentemente si associano all’invecchiamento – sono tra le principali cause di caduta.
A livello individuale, per evitare la caduta è quindi fondamentale una buona attività fisica volta non solo a rinforzare la massa muscolare e la resistenza ossea, ma anche a migliorare l’equilibrio e la coordinazione motoria.
La Farmacia Zanini, in collaborazione con alcuni professionisti qualificati, vuole proporre sul territorio uno studio scientifico per promuovere un approccio razionale e consapevole alla prevenzione di queste problematiche.
Attraverso un’analisi scientifica rigorosa il progetto ha l’obiettivo di valutare l’efficacia di una disciplina motoria, Bones for Life®, che per le sue caratteristiche originali e peculiari riteniamo particolarmente indicata allo sviluppo e al mantenimento delle condizioni fisiche che evitano le cadute nell’anziano.
1.1.1 Le cause
L’osteoporosi e la sua complicanza rappresentata dalla frattura osteoporotica mostrano una molteplicità di cause patogenetiche note: se alcuni di questi fattori aumentano il rischio fratturativo mediante una riduzione della densità minerale ossea (uno dei parametri che caratterizzano lo stato di salute dell’osso), altri agiscono con meccanismi totalmente indipendenti, essenzialmente aumentando il rischio di caduta.
Fra le cause che riducono la massa ossea vi sono fattori genetici, deficit ormonali, patologie predisponenti, una diminuzione dell’attività fisica, un inadeguato introito alimentare di calcio o un suo insufficiente assorbimento intestinale, quasi sempre aggravato da carenti livelli nel sangue di vitamina D.
Una bassa massa ossea è attualmente riconoscibile attraverso indagini strumentali semplici quali la densitometria ossea e può inoltre essere sospettata anche attraverso un esame ecografico a livello del calcagno o delle falangi. Tuttavia a complicare il quadro nella genesi delle fratture intervengono anche fattori scheletrici indipendenti dalla densità minerale ossea: la resistenza meccanica dell’osso ai traumi è determinata infatti anche da altri parametri non indagabili, quali la qualità della sua microstruttura.
Il rischio di frattura riconosce inoltre ulteriori cause in tutti quei fattori clinici aggiuntivi che determinano un aumentato rischio di caduta: la conoscenza di tali fattori è importante tanto quanto il semplice dato di densità minerale ossea.
Una maggiore propensione a cadere può essere legata a patologie concomitanti, quali disturbi neurologici, visivi, cardiovascolari o muscolari, o a trattamenti farmacologici (es. farmaci che abbassano la pressione o tranquillanti). Anche un ridotto livello nel sangue di vitamina D, fatto frequentissimo nella popolazione anziana, è implicato nelle cadute, in quanto direttamente legato al rischio di debolezza muscolare.
Vi sono poi cause di caduta legate a fattori ambientali, quali ad esempio la presenza in casa di ostacoli (es. tappeti, oggetti ingombranti, mancanza di appoggi) o di insufficiente illuminazione domestica.
1.1.2 I principali tipi di frattura da osteoporosi
L’osteoporosi è una condizione progressiva e silente: agisce negli anni rimaneggiando il tessuto scheletrico senza dare segno di sé, fino al manifestarsi di una prima frattura ossea, spesso causata da un banale trauma.
Tutte le ossa possono essere interessate, ma in modo particolare sono coinvolte le regioni del polso, le vertebre e il femore. La frattura del polso, pur non essendo particolarmente pericolosa, può rappresentare il primo campanello d’allarme di fragilità ossea. Le fratture vertebrali sono le più frequenti (colpiscono 1 donna su 4) e possono verificarsi anche spontaneamente, senza bisogno di un trauma. Il paziente se ne accorge in maniera fortuita oppure a causa di una sintomatologia dolorosa; lo schiacciamento di più vertebre comporta inoltre il progressivo incurvamento in avanti del tronco e la comparsa di dolore cronico invalidante.
La frattura del femore è la più pericolosa, comporta dolore, invalidità, ospedalizzazione e necessita quasi sempre dell’intervento chirurgico. Si verifica in età avanzata e di conseguenza il recupero è più lento e spesso incompleto. Diversamente dalle fratture vertebrali quelle di femore sono quasi sempre riconducibili ad un trauma, ed in particolare ad una caduta.
1.1.3 Il recupero di massa ossea
L’osso non è un materiale inerte ma un tessuto in costante ricambio: ad una continua perdita di massa minerale e proteica corrisponde un altrettanto continuo processo di ricostruzione. L’osteoporosi si sviluppa proprio a partire dall’alterazione di questo equilibrio tra riassorbimento e riformazione e il processo di perdita di massa predomina su quello di aumento. L’invecchiamento porta ad una prevalenza della perdita di massa ma l’atrofia, come in ogni tessuto, è il motivo per cui si hanno i fenomeni di diminuzione della massa ossea più rapidi e consistenti: gli astronauti sviluppano una condizione di grave osteoporosi anche solo dopo poche settimane perché passano mesi in assenza di gravità, e quindi quasi privi di sollecitazione ossea nel senso di compressione, nonostante la perfetta forma fisica al momento della partenza ed il continuo esercizio, anche in orbita. Un fenomeno simile si riscontra nei pazienti allettati per lunghi periodi, sia pure in misura un po’ più limitata. Quello che dimostra l’esperienza con gli astronauti, però, è un dato fondamentale, e cioè che è possibile recuperare questa perdita di massa e di resistenza. Già dopo pochi giorni in presenza di gravità si innesca un’attività di ricostruzione dell’osso che porta nel giro di alcuni mesi ad una condizione di perfetta salute ossea. Questo dato è estremamente importante: una corretta attività fisica ed un confronto adeguato con la forza di gravità possono non solo la diminuire la perdita di massa ossea, ma anche permettere un suo recupero.
1.2. prevenzione delle cadute
La prevenzione delle cadute è un tema complesso e multifattoriale in cui interagiscono numerosi aspetti individuali (mobilità, equilibrio, condizioni psicologiche, uso di farmaci ecc) ed ambientali (presenza di ostacoli, contesto socioculturale, ecc).
Questo progetto, oltre ad intervenire sugli aspetti individuali implicati, vuole essere in aggiunta promotore di iniziative pubbliche, ad esempio nel momento della presentazione pubblica del progetto stesso o attraverso il coinvolgimento di tutti gli stakeholders a livello della comunità, che possano portare all’attenzione delle persone e delle famiglie gli aspetti ambientali e complessivi del problema in modo da promuovere una prevenzione a 360°.
1.3 le cadute e l’anziano
L’attività di prevenzione individuale è quindi legata al mantenimento di buone condizioni di salute e movimento: non è mai troppo presto per assumere un atteggiamento motorio positivo.
La nostra attività desidera promuovere un intervento efficace negli anziani per rimuovere l’idea che il destino di degrado senza possibile ritorno sia caratteristica inevitabile dell’invecchiamento. Per questo motivo abbiamo deciso di coinvolgere nel progetto persone con età superiore a 65 anni. L’idea di fondo è che anche interventi iniziati in età avanzata o molto avanzata, se condotti con le metodiche adeguate, possono essere positivamente significativi non solo nel mantenimento ma anche nel recupero di una mobilità tale da diminuire le condizioni individuali di rischio di caduta e quindi, secondariamente, di frattura.
E’ poi noto che il movimento è anche un modo per promuovere un atteggiamento psicologico positivo, quindi è ragionevole pensare che un miglioramento della condizione motoria abbia influssi misurabili anche sui parametri psicologici che, a loro volta, sono importanti fattori di rischio di caduta.
Dai dati epidemiologici sulle cadute nella popolazione generale ci si aspetta che cada almeno 1 volta all’anno:
1.4 Razionale dello Studio
Il mantenimento di una buona organizzazione motoria e di equilibrio, e di una condizione psicologica favorevole sono le condizioni necessarie per un’efficace prevenzione delle cadute. Un’attività che porti ad un confronto sano e costante con la forza di gravità è probabilmente in grado di invertire – almeno in parte – il fenomeno della perdita di massa ossea e di permettere il recupero della piena funzionalità ossea anche nell’anziano.
1.4.1 Bones for life
Nello specifico, l’attività proposta è Bones for Life®, il programma di movimento per la prevenzione dell’osteoporosi ideato da Ruthy Alon ed ispirato al Metodo Feldenkrais®. Le lezioni di Bones for Life®, che saranno condotte da una fisioterapista nonché insegnante Feldenkrais® e Bones for Life®, sono volte da una parte a stimolare la rigenerazione del tessuto osseo e dall’altra a rendere i partecipanti maggiormente sicuri di sé per potersi muovere senza la paura di cadere. Vengono proposti semplici processi di movimento, adatti a tutti anche in età avanzata, che portano a migliorare la capacità di adattamento funzionale e strutturale dello scheletro e la coordinazione motoria.
Bones for life® è un programma di movimento sviluppato per stimolare il rafforzamento delle ossa, coordinare un cammino elastico e dinamico, allineare la postura in un’organizzazione capace di sostenere il peso ed aumentare il piacere e l’efficienza nel movimento.
Ponendo le proprie basi nel Metodo Feldenkrais®, Bones for Life® si orienta primariamente a rieducare il corpo ad un movimento consapevole, migliorando la coordinazione delle diverse parti in un’alternanza efficiente di stabilità e flessibilità.
Come per potenziare i muscoli è fondamentale la loro attività, così per avere ossa resistenti ed affidabili è necessario il confronto con la forza di gravità. Nelle lezioni si utilizzano diverse strategie per creare variazioni di pressione: dei piccoli rimbalzi dei talloni a terra, la spinta di una parte del corpo contro una parete, il pavimento o un’altra parte del corpo e la ricerca di una camminata elastica, armonica e dinamica che crei delle pulsazioni ritmiche. Attraverso i processi di movimento – proposti in diverse posizioni – si re-impara a riprodurre la linea di trasmissione della forza, in uno scheletro allineato e con una postura in grado di proteggere le zone vulnerabili (collo, zona lombare, anche e ginocchia).
Si lavora poi per sviluppare abilità e destrezza nel recuperare l’equilibrio, così che la persona impari a gestire al meglio le potenziali situazioni di caduta. Incoraggiando i partecipanti ad avere maggiore fiducia nel farsi guidare dalle proprie osservazioni e sensazioni si crea un circolo virtuoso che porta infine ad un migliore modo di muoversi.
1.5 Riassunto sui potenziali rischi e benefici
Essendo lo studio di tipo osservazionale senza assunzione di farmaci non vi sono rischi legati alla partecipazione allo studio stesso. I partecipanti avranno benefici personali derivanti dalla eventuale maggiore condizione di benessere legata allo svolgimento dell’attività fisica costante e specifica.
1.5.1 Accessibilità allo studio
E’ noto che il livello socioculturale delle persone è un determinante di salute fondamentale: chi ha una buona disponibilità economica è solitamente nelle condizioni di badare meglio alla propria salute e quindi – in riferimento a questo progetto – è a minor rischio di caduta rispetto a chi è in una situazione più svantaggiata (quindi anche rispetto agli incidenti che possono portare a fratture).
Questo elemento economico, confermato anche dai dati presentati recentemente dall’Apss, è un fattore discriminante anche riguardo la possibilità di accesso ad attività come quella che proponiamo, che promuovono sostanzialmente un adeguato stile di vita come prevenzione di future patologie.
Il successo di un’attività a pagamento non è quindi scientificamente paragonabile con quello della stessa attività proiettata sulla popolazione generale. Un’attività gratuita, in questo caso, è significativamente più utile sia dal punto di vista sanitario che dell’indagine scientifica.
Per questo motivo intendiamo offrire l’attività proposta gratuitamente grazie al contributo di enti pubblici e privati del territorio.
1.5.2 Normativa sulla dichiarazione di compliance
Questo studio sarà effettuato nel rispetto del protocollo e secondo le Buone Pratiche Cliniche (GCP), come descritto nelle linee guida ICH per le GCP del 1996, il US Code of Federal Regulations (CFR) e la dichiarazione di Helsinki (Versione 2002: si veda Sezione 10.5). Con la firma di questo protocollo, il ricercatore si impegna a rispettare questi requisiti.
I responsabili del Progetto di Ricerca assicurano che lo studio sarà condotto in piena conformità alla normativa internazionale [Dir. EU 2001/20/EC] ed al suo recepimento nazionale [DM 15 Luglio 1997; D.Lvo 211/2003; D.L.vo 200/2007] in merito alla sperimentazione clinica ed ai principi della Dichiarazione di Helsinki, allo scopo di assicurare la massima protezione dei soggetti coinvolti. Il Responsabile del Progetto di Ricerca si impegna alla tutela dei dati personali sensibili, clinici e non, dei soggetti coinvolti nello studio secondo quanto stabilito in materia dalla normativa nazionale [D.Lvo. 196/2003].
1.6. Numerosità della popolazione arruolata nello studio
Verranno arruolati nello studio almeno 50 volontari tra maschi e femmine, di età superiore ai 65 anni, in condizioni pscicofisiche accettabili, che saranno suddivisi in maniera casuale in due gruppi, 30 saranno invitati a svolgere il percorso Bones for Life® e 20 condurranno la loro vita normale come controlli (vedi punto 4.2).
2. OBIETTIVI DELLO STUDIO
Lo studio osservazionale da noi proposto si pone l’obiettivo di valutare se l’attività fisica Bones for Life® è in grado di migliorare alcuni parametri che sono associati al rischio di cadute e fratture. L’identificazione di questi parametri è stata effettuata sulla base di queste considerazioni:
Gli obiettivi primari dello studio sono di valutare:
1. Le abilità motorie:
a) La scala Tinetti è utilizzata a livello mondiale per la valutazione di equilibrio ed andatura in soggetti anziani cognitivamente integri o affetti la demenza lieve e moderata; è un test osservazionale che quantifica la prestazione motoria e identifica i soggetti a rischio caduta. La scala è composta da 17 item che riproducono i cambi posturali, le manovre di equilibrio e gli aspetti del cammino necessari per lo svolgimento in sicurezza e con efficacia delle attività della vita quotidiana. Il punteggio massimo è 28 suddiviso in 16 punti per la parte sull’ equilibrio e 12 punti per la deambulazione.
b) Il TUG (Time up and go) è un rapido test per valutare il rischio di caduta in pazienti con più di 65 anni ed è stato proposto per valutare la mobilità funzionale. Consiste in una misurazione del tempo necessario per alzarsi da una sedia con braccioli, percorrere 3 metri di cammino, girarsi e tornare nuovamente seduti.
c) Considerato che la paura di cadere è già di per se un fattore di rischio per le cadute, verrà somministrato un breve questionario (ABC test) che indaga la percezione di sicurezza che l’individuo avverte nello svolgimento di determinate attività. Questo darà modo di rilevare anche le limitazione che il soggetto si impone inficiando la qualità della sua vita.
2. Gli aspetti psicologici:
a) Mini Mental State Examination (Folstein et al., 1975): è il più diffuso test di screening che viene somministrato solitamente nelle popolazioni ultra sessantacinquenni per individuare eventuali difficoltà cognitive. Si compone complessivamente di 30 item che misurano l’orientamento spazio-temporale, la memoria a breve e lungo termine, le capacità prassiche, la memoria di lavoro, la fluenza lessicale, l’attenzione e le capacità di calcolo.
La somministrazione richiede complessivamente 15 minuti, il tempo può aumentare in persone che presentano delle difficoltà cognitive o/e un disagio psichico (ansia e/o depressione). Il test viene corretto per età e scolarità secondo la taratura svolta da Measso e collaboratori (1993).
Il cut-off per essere inclusi nello studio è pari a un punteggio corretto per età e scolarità di 23.
La valutazione post trattamento viene svolta con l’intento di comprendere se, l’attività “Bones for Life” sia in grado di agire anche sul sistema cognitivo, in termini di miglioramento della concentrazione basandosi sull’assunto che l’attività fisica, in generale, stimola la neuroplasticità perché stimola la crescita di nuove connessioni tra le cellule in varie aree corticali tramite il rilascio di sostanze ormonali e neurotrofiche.
La scelta è stata fatta in base alla tipologia di utenza: molto spesso persone ultra 65enni riportano una varietà di sintomi somatici che, se registrati come equivalenti di sintomatologia psichica possono portare all’individuazione di Falsi Positivi.
Il tempo di somministrazione è all’incirca di 10 minuti. Per ogni scala il questionario restituisce un punteggio di norma/assenza del disturbo, oppure presenza lieve, moderata, grave.
Si auspica un miglioramento del tono dell’umore del gruppo sperimentale rispetto al gruppo di controllo legato agli effetti benefici dell’attività svolta in gruppo (riduzione dell’isolamento sociale) e dell’attività corporale (calo degli ormoni legati allo stress e maggiore crescita di cellule nell’ippocampo, un’area responsabile dell’apprendimento e della memoria.
3. Effetti anatomici”
Obiettivo complessivo:
tale studio potrebbe dimostrare che la maggior parte di questi parametri possono subire dei miglioramenti tra la fase iniziale dello studio (settembre 2016) e la conclusione dell’attività (maggio 2017).
La scelta di operare con persone di età superiore ai 65 anni deriva dal desiderio di dimostrare che:
Gli obiettivi secondari dello studio sono:
in collaborazione con FBK si sta valutando l’utilizzo di sensori indossabili per la misurazione del movimento e, indirettamente, per la valutazione della qualità motoria complessiva degli individui,
Obiettivo di lungo periodo:
È ipotizzabile un percorso di consolidamento dei risultati attraverso la riproposizione annuale di alcuni brevi incontri di Bones for Life®, cui potrebbe corrispondere una ulteriore misurazione degli stessi parametri e quindi l’estensione del profilo longitudinale dello studio.
3. PIANO DELLO STUDIO
3.1 Disegno sperimentale
3.1.1 Descrizione ed obiettivi
Lo studio si configura come uno studio osservazionale. Gli obiettivi primari e secondari sono riportati nella sezione 2, OBIETTIVI DI STUDIO.
3.1.2 Disegno sperimentale e procedure
3.1.2.1 Presentazione disegno sperimentale
I partecipanti volontari saranno identificati e reclutati presso i medici di base che collaborano allo studio. I partecipanti saranno informati circa le finalità e le modalità di studio e saranno pre-selezionati sulla base di criteri di inclusione/esclusione. Il partecipante, se eligibile, firmerà il consenso informato e sarà incluso nello studio
Ogni partecipante sarà sottoposto a:
– Valutazione iniziale
– Ciclo si attività fisica Bones for Life (esclusi i soggetti del gruppo di controllo)
– Valutazione finale
Essi saranno inoltre invitati a comunicare immediatamente ai responsabili dello studio qualsiasi stato di malattia e di eventuali cambiamenti nella prescrizione dei farmaci (terapia farmacologica nuova o corrente).
3.1.2.2 Procedure di studio
Reclutamento dei partecipanti
Il medico di base, a seguito della verifica dell’esistenza di almeno un parametro di inclusione e l’assenza di parametri di esclusione, avrà la responsabilità di informare il soggetto circa la possibilità di partecipare allo studio. Il soggetto sarà edotto tramite una nota informativa adeguatamente predisposta e potrà rivolgersi al medico o alla Farmacia Zanini per avere ulteriori chiarimenti circa ogni aspetto dello studio. Il soggetto sarà quindi inviato presso la Farmacia Zanini accompagnato da una scheda di identificazione e presentazione, firmata dal medico, attestante l’esistenza dei parametri di inclusione e l’assenza di quelli di esclusione.
Presso la Farmacia Zanini sarà consegnata al soggetto l’informativa sullo studio (allegata al presente protocollo) ed il modulo di adesione. Il soggetto dovrà esprimere in maniera libera, esplicita e per iscritto il proprio consenso alla partecipazione allo studio tramite firma dell’apposito modulo (Modulo per il consenso informato in allegato al presente protocollo). La non partecipazione, o l’interruzione della stessa, non comporteranno pregiudizio o danno nei confronti dei soggetti.
La valutazione clinica
Tutte le informazioni saranno raccolte e registrate in questionari validati, compresa l’identificazione personale.
3.1.3 Durata di studio e pianificazione
L’intero progetto si sviluppa nell’arco di 15 mesi, a partire dall’inizio del reclutamento dei soggetti fino all’analisi ed eventuale pubblicazione dei risultati.
Dal mese di maggio 2016 verranno reclutati i 50 soggetti da coinvolgere nello studio; nel mese di settembre 2016 saranno fatti i test iniziali e tra ottobre 2016 e maggio 2017 i soggetti selezionati frequenteranno gli incontri di Bones for Life® della durata di un’ora a cadenza settimanale. A fine maggio 2017 si svolgeranno i test finali ed in seguito si procederà all’analisi dei dati.
3.1.4 Criteri di interruzione dello studio
3.1.4.1 Criteri
In conformità con la Dichiarazione di Helsinki, ICH norme di buona pratica clinica, e delle “Food and Drug Administration (FDA) Regulations” degli Stati Uniti, un soggetto ha il diritto di ritirarsi dallo studio in qualsiasi momento e per qualsiasi motivo, senza pregiudizio alcuno.
3.1.4.2 Procedura per l’interruzione anticipata
La partecipazione allo Studio è volontaria e un soggetto ha il diritto di interromperla in qualunque momento lo desideri. Se decidesse di non partecipare o di interrompere la collaborazione non subirà alcuno svantaggio o discriminazione.
3.1.5 Gestione Codici
3.1.6 Controllo origine dati
Tutti i dati raccolti nel corso dello studio saranno ottenuti da fonti primarie che sono stati registrati in documenti cartacei e in formato elettronico come cartella del soggetto.
3.2 Selezione e Ritiro dei Soggetti dallo studio
3.2.1 Criteri di inclusione
Il soggetto sarà arruolabile allo studio se soddisfa le seguenti condizioni:
3.2.2 Criteri di esclusione
3.3 Trattamento dei soggetti
I soggetti saranno suddivisi in due gruppi a seguito di un processo di randomizzazione: al primo gruppo, circa 30 soggetti, verrà proposto di partecipare all’attività Bones for Life. Al secondo gruppo, circa 20 soggetti, verrà proposto di continuare il suo solito stile di vita e avrà la funzione di gruppo di controllo.
3.3.1 Supplementazione sperimentale e Terapia di riferimento
Non applicabile
4. ANALISI STATISTICHE
4.1 Metodi statistici
4.1.1 Panoramica delle analisi statistiche.
Il confronto tra i dati dei test in entrata e quelli in uscita verrà effettuato singolarmente su ogni singolo parametro analizzato non essendo disponibile in letteratura un parametro ampiamente riconosciuto derivato dalla combinazione di essi atto a descrivere efficacemente il rischio di caduta o di frattura.
4.1.2 Demografia e caratteristiche di base
Le caratteristiche demografiche e di base che includono, senza limitare, età, sesso, etnia, saranno tabulati utilizzando statistiche descrittive.
4.1.3 Analisi farmacocinetiche
Non applicabile.
4.2 Piano di arruolamento
Prendendo in considerazione la naturale variabilità inter-individuale esistente, si propone di assumere almeno 30 persone per il gruppo che svolge l’attività ed almeno 20 persone quale gruppo di controllo. Campioni di tali dimensioni sono stati dimostrati essere sufficienti per rivelare differenze tra pazienti e controlli. La scelta di inviare un soggetto all’attività o al gruppo di controllo avverrà attraverso un processo di randomizzazione.
4.3 Livello di significatività
Il livello di significatività sarà α = 0.05.
4.4 Criteri statistici per l’interruzione dello studio
Non applicabile.
4.5 Procedure per la contabilità dati mancanti, non utilizzati, o spuri.
I dati mancanti saranno lasciati fuori, tutti gli altri dati verranno utilizzati.
4.6 Le procedure per la segnalazione di deviazioni dal piano statistico.
Qualsiasi deviazione dal piano statistico saranno descritti nella relazione dello studio osservazionale.
4.7 Selezione dei soggetti per l’analisi
I criteri di inclusione e esclusione sono descritti ai paragrafi 3.2.1 e 3.2.2.
5. ACCESSO DIRETTO AI DATI / DOCUMENTI ORIGINALI
Le autorità di regolamentazione potrebbero desiderare di effettuare controlli delle attività di ricerca clinica per valutare la conformità ai principi della GCP. Le autorità di regolamentazione potrebbero anche desiderare di procedere a un’ispezione (durante lo studio o anche dopo il suo completamento). In caso di ispezione richiesta da una autorità di regolamentazione e o Comitato Etico per le Sperimentazioni Cliniche c/o APSS di Trento, i ricercatori devono accettare di fornire l’accesso, alle autorità di regolamentazione, alla documentazione relativa allo studio.
6. ETICA
6.1 Comitato Etico
Trattandosi di uno studio osservazionale senza somministrazione di farmaci e di un’attività fisica che non richiede alcuno sforzo particolare si ritiene di non incorrere nelle condizioni che richiedono una valutazione da parte del Comitato Etico.
6.2 Consenso Informato
Varrà redatto un modulo di consenso informato da sottoporre a ciascun partecipante secondo il formato stabilito dal Comitato Etico per le Sperimentazioni Cliniche c /o APSS di Trento.
6.3 Divulgazione e riservatezza
Con la firma del protocollo, il ricercatore si impegna a conservare tutte le informazioni con la massima riservatezza.
7. GESTIONE DEI DATI E DEI REGISTRI
La sorgente dei dati e della documentazione è definita come il primo luogo dove i dati vengono registrati. Eventuali documenti originali e non devono essere custoditi e resi reperibili presso lo stesso luogo. Il ricercatore deve conservare i documenti originali per ogni soggetto partecipante allo studio.
I dati raccolti sul Case Report Form (CRF) durante la sperimentazione saranno documentati in maniera anonima, e i soggetti non saranno identificati da numeri o sigle. Se in via eccezionale fosse necessario, per motivi di sicurezza o di regolamentazione, identificare il soggetto, i ricercatori sono tenuti a mantenere riservate tali informazioni.
Tutti i dati inseriti nelle CRF devono essere leggibili e registrati in inchiostro nero. Se fosse necessaria una correzione, dovrebbe essere fatta cancellando la voce con una singola linea e inserendo le informazioni corrette a fianco della voce stessa. La correzione deve essere siglata e datata dallo sperimentatore, o una persona qualificata designata. Tutte le informazioni richieste che non si ottengono come specificato nel protocollo devono avere una spiegazione per l’omissione indicata sul CRF. Una copia della CRF di ciascun soggetto, insieme con le informazioni correlate, devono essere mantenute nel luogo di studio.
Tutte le informazioni indicate nella CRF devono essere riconducibili ai documenti di origine, che sono generalmente mantenuti nel file relativo a ciascun soggetto. I documenti originali devono contenere tutte le informazioni demografiche e mediche, compresi i dati di laboratorio, ecc, e anche una copia del modulo firmato di consenso informato, che dovrebbe indicare il numero e il titolo di studio della sperimentazione.
Tutte le procedure di gestione dei dati saranno dettagliate in file separati, specificamente individuate e che collettivamente faranno riferimento al piano di gestione dei dati (Data Management Plan).
Se davanti a una tragedia come la guerra sentiamo spontaneamente il bisogno di dare un aiuto, significa che siamo umani. O meglio ancora, che facciamo parte dell'umanità migliore, quella solidale, non indifferente, che privilegia il "noi"...
Si sa che l’osteoporosi è un problema assai diffuso e che la fragilità ossea è, soprattutto negli anziani, un problema serio:
Con le ultime giornate calde zanzare e moscerini si danno un gran da fare.
L’igiene e la pulizia hanno contribuito, sicuramente più della medicina, ad aumentare la vita media dell’uomo.
Ma bisogna considerare anche che l’uomo si è evoluto ed adattato, da migliaia di anni, per vivere in un ambiente difficile, ...
Ci trovate in P.za S. Gottardo 13 38016 Mezzocorona, Trento (TN)
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