Il colesterolo non solo lo mangiamo, ma viene soprattutto fabbricato da noi stessi. Il riso rosso fermentato, cioè un rimedio fitoterapico che nasce dall’azione di un fungo che fermenta il riso ed è sempre più conosciuto ed utilizzato, funziona perché inibisce un importante enzima che partecipa proprio alla sintesi del colesterolo: una sua assunzione si traduce in abbassamento del colesterolo totale, LDL e trigliceridi.
Diversi studi lo hanno dimostrato: non stupisce dal momento che la molecola responsabile è soprattutto la Monacolina K, uguale chimicamente alla Lovastatina (una delle “statine” più usate), ma con un effetto molto maggiore, 4 – 8 volte tanto. Questo porta a pensare che le sostanze responsabili e/o i meccanismi d’azione ipotizzati per l’abbassamento del colesterolo siano anche altri rispetto a quelli conosciuti, come quasi sempre accade quando, invece che la singola sostanza, si usa il cosiddetto “fitocomplesso”.
Un importante effetto dimostrato delle statine, per esempio, è quello antiinfiammatorio, e così si spiegherebbe meglio il loro abbassamento del rischio cardiovascolare, in maniera più coerente che il semplice abbassamento del colesterolo plasmatico.
Nelle capsule usiamo estratto secco di riso rosso fermentato al 3% in monacolina K. Dal momento in cui ne sono contenuti 380 mg per capsula, significa che una monosomministrazione quotidiana darà al corpo circa 11 milligrammi di monacolina K, sufficienti per abbassare il colesterolo quanto 40-80 mg di lovastatina. Potrebbe essere sufficiente una somministrazione a giorni alterni, in casi di colesterolo tra 200 e 300 mg/dl.
Analogamente alle statine c’è il rischio di qualche effetto collaterale, soprattutto dolori muscolari, anche se la maggior parte delle informazioni confermano una maggiore sicurezza anche in pazienti normalmente intolleranti alle statine stesse. Quindi un rimedio sicuro ma da non usare con eccessiva leggerezza, esattamente come un farmaco.
Stiamo imparando molto: a lavarci le mani, ad esempio, a capire come evitare di contagiarci e contagiare gli altri, a stare a casa quando si è ammalati.
Si sa che l’osteoporosi è un problema assai diffuso e che la fragilità ossea è, soprattutto negli anziani, un problema serio:
Dopo una certa età ci sono molti motivi per valutare la condizione della propria massa ossea.
L’inulina è uno zucchero complesso (tante molecole del fruttosio unite in una lunga catena) che si ricava industrialmente dalla radice di cicoria e di topinambur e che ha delle interessanti proprietà.
Non essendo digeribile dall’uomo, ...
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