Ogni misura della temperatura corporea dovrebbe considerare il modo e il luogo in cui viene effettuata perché possono esserci differenze considerevoli tra le varie zone del corpo. Il riferimento sarebbe la temperatura del sangue all’uscita del cuore, 37°C con una variazione media di 0,5°C, ma naturalmente si tratta di una misura difficilmente realizzabile.
Le temperature normali sono variabili anche tra individuo e individuo, come si può vedere dai dati che riportiamo qui sotto, e per questo motivo non si tratta mai di un numero esatto ma sempre di un intervallo tra un massimo e un minimo:
via ascellare: il sito di misurazione più comune. Qui la temperatura è un po’ più fresca rispetto a quella del cuore: quella normale può variare tra i 35°C e 37,3°C a seconda delle persone;
via inguinale: i valori sono simili a quella ascellare, una misurazione più semplice nei bambini rispetto a quella ascellare;
via orale: sotto la lingua la temperatura normale è tra i 35,5°C e i 37,5°C, naturalmente risente molto di ciò che si è mangiato poco prima della misurazione;
via rettale: usata soprattutto nei neonati, varia tra i 36,6°C e i 38°C;
via auricolare: abbastanza variabile in base al soggetto, la normalità può essere tra i 35,8° e i 37,7°, ma risente spesso della “mano” di chi effettua la misurazione;
via frontale: tra i 35,8° e i 37,4°. Naturalmente risente molto della condizione ambientale, specie in caso di temperature estreme.
Come si vede chiaramente le differenze possono essere notevoli e questo rende consigliabili alcuni accorgimenti:
– effettuare qualche misurazione quando si sta bene per conoscere la nostra temperatura normale;
– utilizzare sempre la stessa via;
– usare sempre lo stesso tipo di apparecchio.
In questo modo le misurazioni saranno sicuramente più significative e quindi utili.
Si parla di febbre quando la temperatura corporea supera i 37°C se misurata per via ascellare, o i 37,5 °C se misurata per via rettale o orale.
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