C’è un confine sfumato tra le diverse proprietà terapeutiche di molte piante medicinali. Raramente si ottiene un solo effetto con un solo principio attivo; più spesso la molteplicità dei componenti attivi porta ad azioni altrettanto molteplici.
Un caso emblematico di questa situazione è quello della Withania somnifera, detta anche Ashwagandha o Ginseng indiano. Il nome Ginseng, infatti, richiama un’azione tonica ed energizzante che difficilmente assoceremmo a quella sonnifera richiamata nel nome latino.
In realtà la Withania è utilizzata da millenni in India proprio per ambedue questi effetti: l’effetto tonico non è però dovuto a sostanze stimolanti, ma a un complesso che si definisce solitamente adattogeno, cioè utile per migliorare la resistenza allo stress.
Il miglioramento del tono è quindi conseguenza di una migliore capacità di risposta alle situazioni stressanti, e questo effetto è riconosciuto anche dall’OMS che fa riferimento a solidi studi. L’azione antiansia è consistente, quella ipnotica meno confermata, ma nel complesso della sua azione favorisce il sonno.
Oltre a queste, sono state confermate proprietà antinfiammatorie e anticancro, sia pure ancora oggetto di studio perché verificate solo su modelli sperimentali animali.
La parte che si usa è la radice, solitamente come estratto secco. Non ci sono dati esatti sul dosaggio perché le variazioni di contenuto sono piuttosto notevoli, ma è importante l’assenza di effetti tossici sugli umani pur essendo usata da millenni.
Negli stati di insonnia in cui è significativa la componente ansiosa e legata allo stress quotidiano può quindi essere considerata con attenzione e usata con grande tranquillità anche per periodi prolungati tali da permettere di esprimere l’attività anti-stress.
Il fatto che abbia un’azione tonica può essere quindi particolarmente utile quando la carenza di sonno induce un circolo vizioso di stanchezza, insoddisfazione, inquietudine e ulteriore stress, che deve essere interrotto.
Naturalmente è prudente non associarla a farmaci di sintesi per il sonno, per l’ansia e per disturbi psicotici, come ad esempio le benzodiazepine (lorazepam, alprazolam ecc.) mentre comunemente è usata in combinazione con altre piante lievemente ipnotiche come la valeriana e la passiflora.
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