Nelle farmacia italiane si sente molto parlare di test diagnostici a disposizione dei cittadini.
Alcuni possono essere pratici ed utili, ma l’offerta è enorme e molte farmacie ritengono saggio mettere più occasioni possibile a disposizione delle persone. Noi ci permettiamo di selezionare accuratamente l’offerta per evitarne un uso poco sensato spinto solo dal “vendere”.
I test e le analisi che mettiamo a disposizione nelle nostre farmacie devono avere alcune semplici caratteristiche:
– essere affidabili e ragionevolmente precisi;
– essere utili.
La maggior parte dei prodotti in commercio rispettano la prima condizione, molti meno la seconda.
Ecco quindi quelli che proponiamo ed eseguiamo quotidianamente in farmacia:
Altri test, come la densitometria ossea o la valutazione dell’udito, li proponiamo saltuariamente per ragioni organizzative.
Degli oltre cinquanta test messi a disposizione dai comuni fornitori, quindi, ne salviamo pochi. Molte possibilità sono scientificamente interessanti, ma il più delle volte è meglio fare il test prescritto dal medico (che è lo stesso): spesso costa meno e soprattutto la richiesta rientra in un percorso diagnostico corretto. È il caso, ad esempio, della celiachia: solo il medico infatti può stabilire come procedere in seguito ad una indicazione di positività.
In altri casi i test sono inutili, come quello sulla sensibilità al glutine: l’unica verifica razionale è quella di togliere il glutine per un po’ e vedere se si sta meglio.
Altri test sono interessanti, come quelli sulla composizione del microbiota intestinale, ma sono utili solo se in mano a rari medici particolarmente esperti, perché ad oggi non vi è alcuna indicazione scientifica validata per capire se e come modificare eventuali assetti del microbiota squilibrati, al di là delle consuete indicazioni generali che forniamo regolarmente.
Infine le “batterie di test” che tendono a diagnosticare situazioni complesse (dimagrimento, malattia metabolica, stress, sport, salute della donna, check up vari) non sono realmente significativi, e talvolta illusori, se non inquadrati in una valutazione complessiva della salute della persona, che è compito esclusivo del medico.
Quindi pochi ma buoni è il nostro motto.
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