Paracetamolo (Tachipirina) e ibuprofene (Nurofen) vengono ampiamente utilizzati per trattare la febbre nei bambini. Trattandosi anche di analgesici, entrambi riducono il disagio fisico come il mal di testa o dolori muscolari indipendentemente dall’effetto contro la febbre.
Anche se sono due farmaci molto conosciuti e sperimentati, sono stati fatti numerosi studi recenti per vedere quale preferire o se, addirittura, non sia meglio usarli insieme. Due revisioni sistematiche di questi studi (cioè studi sugli studi) ne hanno confrontato l’efficacia nella febbre, concludendo che l’ibuprofene (5-10 mg/kg) è di poco superiore al paracetamolo (10-15 mg/kg): ogni 7 bambini trattati con ibuprofene anziché con paracetamolo uno in più ottiene una riduzione della febbre a 4-6 ore dalla somministrazione.
Non vi sono invece vantaggi nell’uso alternato di paracetamolo e ibuprofene.
Una differenza che si può considerare è che l’ibuprofene è anche antinfiammatorio, mentre il paracetamolo no: in certi casi, quando il dolore è associato all’infiammazione, come talvolta nel mal di gola o nell’otite, l’ibuprofene può quindi essere teoricamente più utile. Molti studi tendono a dimostrare una sostanziale equivalenza nel controllo del dolore.
A dosaggio adeguato anche la durata del loro effetto è simile: le tre somministrazioni al giorno suggerite per ibuprofene si hanno anche per il paracetamolo, se preso a dosaggio pieno.
Sicurezza
Usati alla dose corretta e per brevi periodi, paracetamolo e ibuprofene non provocano effetti indesiderati. Il paracetamolo ha però un profilo di sicurezza maggiore. Soprattutto nei bambini disidratati, situazione non improbabile quando una febbre alta è associata a diarrea o vomito, è prudente preferire il paracetamolo per evitare il pericolo di danno renale associato all’uso, in quelle condizioni, dell’ibuprofene.
Tipica controindicazione dell’ibuprofene nei bambini è infatti l’insufficienza renale (perché l’ibuprofene come altri antinfiammatori può causare insufficienza renale), oltre ai casi di paralisi cerebrale (elevato rischio di esofagite con l’ibuprofene). Anche nella varicella è meglio non usare il Nurofen.
Anche se è riportato dagli studi un maggior rischio di erosione gastrica nei bambini con gli antinfiammatori rispetto che negli adulti, questo effetto pare trascurabile visto anche il breve periodo di trattamento.
Naturalmente qualsiasi uso più prolungato di qualche giorno, che si stia usando la Tachipirina o il Nurofen, deve essere invece accuratamente valutato dal medico.
Per approfondire leggi qui: Tachipirina o antinfiammatori
Per saperne di più: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28437025
Il bruciore allo stomaco è un sintomo che può nascondere diversi problemi, anche molto gravi. Per questo motivo non è da trascurare: se ne siamo vittime anche solo qualche volta al mese bisogna parlarne col medico.
Si sa che l’osteoporosi è un problema assai diffuso e che la fragilità ossea è, soprattutto negli anziani, un problema serio:
Dopo una certa età ci sono molti motivi per valutare la condizione della propria massa ossea.
Il cuore deve la sua capacità di pompare ritmicamente a delle cellule particolari, dette pacemaker, in grado di produrre piccole scariche elettriche indipendentemente dallo stimolo nervoso.
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