Le preoccupazioni maggiori nell’uso dei più comuni sonniferi, cioè delle benzodiazepine, riguardano gli effetti a lungo termine: gli studi segnalano decadimento cognitivo, perdita della memoria, aumento delle cadute, dipendenza (psicologica e farmacologica, soprattutto se in presenza di problemi mentali) e il tipico effetto rimbalzo, cioè un netto peggioramento dell’insonnia alla sospensione. I motivi per riconsiderare l’assunzione protratta di questi farmaci sono quindi validi sebbene percepiti spesso come poco urgenti.
Va tenuto conto del fatto che esistono situazioni in cui è importante non interromperne l’assunzione: disordini del sonno come la sindrome detta delle “gambe senza riposo”, situazioni di ansia non controllata, depressione, condizioni fisiche o mentali che possono aggravare o causare l’insonnia, astinenza da alcol, uso di benzodiazepine specifiche per l’ansia. In questi casi è necessario non sospendere le benzodiazepine e nello stesso tempo minimizzare l’utilizzo delle sostanze che peggiorano l’insonnia come caffeina e alcol, oltre a trattare la patologia sottostante. Va inoltre considerata l’opportunità di una consulenza psicologica, psichiatrica o di uno specialista del sonno.
Se invece è possibile smettere, un ragionamento su come farlo è certamente utile e lo schema collegato a questo articolo ne è un esempio.
Per evitare il peggioramento dell’insonnia è indispensabile diminuire lentamente la dose assunta: per esempio ridurre del 25% ogni due settimane (un quarto della dose) o ancora più gradualmente verso la fine del percorso.
Può essere utile anche abbassare il dosaggio assunto solo un paio di giorni a settimana, ad esempio il lunedì e il giovedì, matenendo questo per un paio di settimane, per poi estendere la riduzione prima a quattro giorni e solo in seguito all’intera settimana, ripetendo la sequenza per ogni riduzione. Una diminuzione molto graduale è una garanzia di successo.
In questo caso ci possiamo attendere dei benefici percepibili: può migliorare la vigilanza, lo stato cognitivo, diminuire la sedazione durante il giorno oltre a una riduzione delle cadute.
Naturalmente possono esserci anche sintomi correlati alla riduzione: insonnia, ansia, irritabilità, sudore, problemi gastrointestinali. Questi sono però solitamente di lieve entità e di breve durata (da qualche giorno fino a qualche settimana). Se questi sintomi persistono conviene mantenere stabile il dosaggio per altre 1-2 settimane, per proseguire successivamente con la lenta riduzione graduale.
Schema di riduzione graduale dei sonniferi
Per saperne di più leggi qui
“Sono demente”, “Mi verrà l’Alzheimer”, “Oddio non ricordo più nulla”, sono frasi che ognuno di noi ha detto o ha sentito dire, da un suo conoscente, un suo amico, un suo familiare.
Siamo indotti a pensare che arrivati ad una certa età...
Il test per le allergie è un modo per capire quali siano le sostanze che possono scatenare delle possibili reazioni allergiche in ciascun individuo.
Unifarm, la società di distribuzione che unisce più di 1000 farmacisti in Trentino, Alto Adige, Veneto, Liguria e Sardegna, lancia una nuova linea cosmetica: innovativa, multifunzione e sostenibile.
Da molti anni si parla diffusamente della relazione tra lo sviluppo di allergie e il contatto con gli animali da compagnia.
Inizialmente sembrava che allontanare gli allergeni fosse la migliore soluzione per far crescere i bambini sani...
Ci trovate in P.za S. Gottardo 13 38016 Mezzocorona, Trento (TN)
La nostra sede secondaria si trova in
via Rauti, 12 Roveré della Luna (TN)
Orari: lunedì-venerdì 8.30-12.00 e 16.00-18.30, sabato 8.30-12.00
Bisogno di informazioni?
Contattaci ora!
Questo sito utilizza i cookie per migliorare l' esperienza dei visitatori. Se decidi di continuare consideriamo accettato il loro uso. Leggi la privacy