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Ricette sul telefono: sono valide o no?

ricetta farmaceutica

In questi anni di pandemia tra i molti cambiamenti e le fantasiose soluzioni al problema dell’accesso ai farmaci c’è stata anche l’abitudine dei medici di inviare le ricette bianche, quelle per i prodotti non mutuabili, attraverso una foto sul telefono del proprio paziente.

Diciamo subito che questa modalità non è valida, benchè nelle fasi più dure dell’emergenza le farmacie abbiano ampliato di molto il livello di elasticità per risolvere le questioni vitali delle persone.

La ricetta serve per autorizzare le persone ad acquistare dei farmaci e per controllare che questi acquisti non superino le quantità raccomandate o prescritte. Per questo motivo sulla ricetta il farmacista appone il timbro e il prezzo della confezione oltre al numero di confezioni acquistate.

Una ricetta sul telefono dice solo che il medico a qualcuno (che potrebbe essere chiunque) ha prescritto qualcosa, ma non permette il controllo sui consumi, neanche se stampata e timbrata, perché potrebbe essere stampata e replicata infinite volte.

Sia chiaro: non è una questione di fiducia nella persona che ci fa vedere la foto, è che non solo si tratta di una modalità di accesso al farmaco fuorilegge, ma la quantità reale di situazioni di abuso dei farmaci è ben nota ai farmacisti, che quindi condividono il senso e lo spirito della norma lavorando quotidianamente per limitare al minimo queste situazioni pericolose per la salute.

Nell’emergenza si era attuato uno stratagemma che, pur non corretto nella forma, manteneva la sostanza: se il medico mandava la prescrizione non al paziente ma alla farmacia, via mail o come foto sul telefono, la farmacia era in grado di stampare l’unica copia in circolazione e quindi utilizzarla al pari di un originale proprio per la sua non replicabilità.

Ora per fortuna non siamo più in emergenza, ma non solo: è attiva in molte regioni anche la prescrizione elettronica (o dematerializzata) delle ricette bianche.

Il medico quindi può inserire nel sistema la ricetta elettronica anche per i prodotti non mutuabili e inviare il codice (NREB) al paziente anche con un messaggio sul telefono. Ora con questo codice e con il codice fiscale le persone possono recarsi in farmacia e il farmacista può dispensare, in qualsiasi farmacia, i medicinali esattamente prescritti dal medico.

Problema risolto, quindi.

Naturalmente questo vale per i farmaci; per gli integratori, spesso confusi con farmaci ma non sottoposti a limiti di prescrizione, qualsiasi strumento va bene, sia una foto che una richiesta verbale, che qualsiasi altro modo.

Rimangono non prescrivibili elettronicamente alcuni farmaci, come gli stupefacenti: qui i limiti sono più stretti e sia il medico che il farmacista che il paziente non possono far altro che rispettarli.

 

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