La ricetta medica è l’indicazione, da parte del medico al paziente, di avviare un certo tipo di terapia o un percorso diagnostico – terapeutico.
Nel caso di ricetta farmaceutica il medico dice al farmacista di dare al paziente un preciso farmaco: ma quali farmaci hanno obbligo di ricetta?
L’obbligo di ricetta è una garanzia per il paziente, non un fastidio. Tutti i farmaci sono potenzialmente pericolosi, ma lo Stato, che attraverso il Ministero della Sanità si occupa di protezione della salute della popolazione, considera che alcuni principi attivi o alcune sostanze siano sufficientemente sperimentati, conosciuti e ragionevolmente poco pericolosi, che la loro vendita non deve avvenire sotto il controllo del medico ma solo quello del farmacista; per altri prodotti questo non è prudente.
In pratica ci sono una serie di “sfumature” in queste classificazioni:
Quindi l’obbligo di ricetta dovrebbe essere limitato ai farmaci pericolosi.
In pratica però ci sono numerose contraddizioni perché esistono in commercio farmaci identici con nomi diversi, alcuni con obbligo di ricetta, altri senza o addirittura classificati come integratori. Come è possibile?
Un paio di esempi: l’acetilcisteina 600 mg per 30 dosi (fluidificante del catarro) di chiama Acetilcisteina 600 o Fluimucil 600 (farmaco su ricetta), o Solmucol (SOP, senza obbligo di ricetta) o Uncadep (integratore). Le dieci dosi sono farmaco da banco.
Oppure: il pantoprazolo 20 mg 14 cps (un protettore dello stomaco con tanti nomi diversi) è con obbligo di ricetta, ma nello steso numero di compresse e uguale dosaggio anche da banco (Pantoloc Control, Maalox Reflusso ed altri, che naturalmente costano molto di più).
Come mai?
Il Ministero in realtà non dà delle indicazioni generali relative alla pericolosità, ma autorizza la commercializzazione a seguito di una domanda. Mettiamo che l’industria Pinco chieda, e ottenga, il permesso di mettere in commercio un farmaco con ricetta. Se l’industria Pallino chiede di poterlo vendere come “da banco” e il Ministero lo ritiene abbastanza sicuro, allora ecco che diventa anche “da banco”, ma questo non modifica la condizione del primo se il produttore Pinco non lo chiede. Di solito i farmaci da banco costano molto più di quelli con ricetta, quindi l‘industria li apprezza molto.
Questioni burocratiche ed economiche, quindi, spesso paradossali, che minano la fiducia delle persone nella ragionevolezza delle regole. Il farmacista, esperto in slalom normativi per mettere al centro le esigenze di salute delle persone, spesso cerca un’applicazione di buon senso delle regole, ma non sempre è possibile. Si fa quel che si può.
Ma non si dimentichi mai che anche i farmaci senza obbligo di ricetta possono fare molto male, se usati male.
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