Invecchiare non è mica una malattia….ma non va di moda. Visto che non possiamo evitarlo, vale la pena comunque di farlo bene.
Quand’è che possiamo considerarci anziani? Sappiamo che l’invecchiamento è un processo lento e molto diverso a seconda delle persone e della loro storia. Diciamo che siamo anziani quando ci accorgiamo di esserlo.
Molti settantenni oggi hanno una vitalità invidiabile, ma dopo gli ottanta non fare qualche riflessione potrebbe essere pericoloso. Il problema non è infatti invecchiare, ma agire come se non ci fossero cambiamenti.
A vent’anni, come da ragazzini, il nostro modo di muoverci è basato sulla forza e sulla flessibilità.
Verso i trentacinque – quaranta, se non ci rendiamo conto che stiamo cambiando fisicamente, di solito lo scopriamo grazie ad un qualche bell’incidente, soprattutto se si è sportivi. Qualcosa che abbiamo sempre risolto con forza e flessibilità ad un certo punto non ci riesce più.
La forza non manca, la flessibilità è un po’ meno, se si impara a dosare gli sforzi, grazie all’esperienza, abituandosi a gestire ritmicamente sforzo massimale e riposo, si ottengono ancora prestazioni fisicamente notevoli: non a caso i grandi scalatori dell’Himalaya danno il massimo a quest’età.
Tra i cinquanta e i sessanta inizia a calare anche la forza: non basta più il darsi un ritmo, solo l’esperienza ci può dire come sfruttare quel po’ di fisico che abbiamo senza farci del male.
La parte “immateriale” di noi, legata a pensiero ed emozioni inizia a prevalere decisamente sul fisico: è anche questo un processo naturale che è meglio riconoscere e sviluppare in tutte le sue potenzialità. Eppure dobbiamo continuare a tenerci in esercizio per conservare al meglio la nostra “casa” fisica, il nostro corpo, che ci permette di agire ed essere in relazione col mondo e con gli altri. La forza, il senso del movimento, il respiro, il senso dell’equilibrio, tutto ciò non è detto che debba degradarsi inesorabilmente che tanto diventando anziani. Anche in tarda età un adeguato esercizio ci può far recuperare attività e capacità che davamo per perse.
Pensiamo infine ad esercitare anche gli altri sensi, quelli che ci aiutano a mantenere il piacere della vita: il gusto e l’olfatto abituandoci a cibi non troppo salati ma insaporiti con molte spezie, il tatto mantenendo il contatto fisico con gli altri, l’udito e la vista con l’ascolto attento e l’interesse a chi ci circonda, senza cedere al compatimento per non esser noi oggetto di interesse…..
A ciascuno il suo momento.
Novembre: stagione delle vaccinazioni per l’influenza.
La domanda che viene fatta ogni giorno è: faccio o non faccio il vaccino?
Facciamo il punto:
Si sa che l’osteoporosi è un problema assai diffuso e che la fragilità ossea è, soprattutto negli anziani, un problema serio:
Dopo una certa età ci sono molti motivi per valutare la condizione della propria massa ossea.
Cos’è la salute? Una condizione mutevole, mai stabile, il frutto di una continua relazione positiva tra noi e tutto quello che ci circonda, un equilibrio dinamico.
Le relazione tra noi, individui che ci percepiamo come isolati e divers...
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