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Movicol o macrogol: una buona risposta nella stitichezza ricorrente?

Esistono molti tipi di prodotti per combattere la stitichezza: lassativi di sintesi (bisacodile e picosolfato), naturali (i derivati della senna), salini (la magnesia), le supposte o i clismi di glicerina, il lattulosio, quelli cosiddetti “di massa” come lo psillio, ecc..

Naturalmente il primo rimedio da attuare è bere adeguatamente, mangiare una buona quantità di fibre e fare movimento, ma talvolta non è sufficiente. Alcune persone hanno un intestino poco mobile o tendente alla stipsi da quando sono nate e convivono con una stitichezza ricorrente per lunghi periodi di tempo.

Negli ultimi anni è entrata nell’uso comune una classe nuova di prodotti: si tratta di polimeri inerti della classe del macrogol, cioè sostanze solubili nell’acqua costituite da molecole così grandi da non essere assorbite e in grado di trattenere nell’intestino tutta l’acqua che viene usata per diluirle.

Solitamente sono utilizzate per il lavaggio intestinale in preparazione alla colonscopia: in questo caso viene fatta bere una notevole quantità di liquidi (dai 2 ai 4 litri) che attraversano l’intestino e lo lasciano completamente privo di scorie, permettendo così una corretta visione di eventuali problemi presenti nella parte finale, il cosiddetto “intestino crasso”.

Sono apparsi in seguito molti prodotti commerciali che contengono lo stesso genere di polimeri, ma in buste con dosaggio ridotto, utili per preparare 250 ml di soluzione.

In questo modo la quantità di acqua che viene trattenuta nell’intestino è molto minore rispetto ai lavaggi con grandi volumi: non una pulizia, quindi, ma la possibilità di ammorbidire delicatamente le feci e di stimolare il movimento grazie alla massa liquida.

Movicol è uno dei tanti prodotti che contengono questo tipo di sostanze: sono farmaci che stanno progressivamente sostituendo i lassativi tradizionali nella stipsi cronica. Infatti:

  • trattengono liquidi nell’intestino ed invitano a bere almeno la quantità di acqua necessaria alla loro dissoluzione;
  • hanno un sapore non sgradevole;
  • non sono in alcun modo irritanti;
  • non creano dipendenza;
  • possono aiutare a creare un ritmo di evacuazione che poi, diminuendo progressivamente le dosi, viene mantenuto;
  • nell’uso cronico non si registrano problemi;
  • in dosi moderate il rischio di squilibrio idrosalino (pericoloso in certe alterazioni cardiache) è molto modesto;
  • alterano in parte la flora batterica intestinale, ma certamente meno rispetto ad una prolungata stitichezza.

Il dosaggio normale è di una o due buste quotidianamente e l’uso corretto è quello continuativo, anche se magari per brevi periodi, perché è meglio tenere un transito costante che “sbloccare” ciclicamente situazioni compromesse che favoriscono un microbiota alterato.

In conclusione sono una buona risposta per i casi di stitichezza cronica, modulabile in funzione delle necessità e sicura.

Naturalmente l’obiettivo verso cui tendere deve sempre essere quello di ripristinare un transito corretto con la dieta e il movimento, diminuendo progressivamente la necessità di aiuti farmaceutici.

 

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