Si sa che i microbi che abbiamo nell’intestino hanno una serie di funzioni importanti ed insostituibili e che possono modificare fortemente non solo la nostra salute ma il nostro atteggiamento: ad esempio la nostra attrazione per i cibi in modo da soddisfare i loro bisogni.
Così come loro modificano il nostro stato, altrettanto loro si modificano adattandosi, ed adattandoci, all’ambiente, in particolare all’alimentazione.
Ecco come ci adattano. I Giapponesi amano le alghe. Se noi mangiamo le alghe, un cibo piuttosto diffuso in Giappone, abbiamo un assorbimento bassissimo di nutrienti: sia le fibre, che i carboidrati, che le poche proteine che sono contenute sono da noi utilizzate in quantità minima perché non abbiamo gli enzimi che le digeriscono. Questi enzimi però ci sono in molte specie batteriche: talune hanno oltre 200 enzimi digestivi, contro la trentina degli umani; ed i giapponesi hanno una composizione dei microbi intestinali, batteri e funghi, abbastanza diversa da quella degli occidentali, proprio a causa della loro alimentazione diversa (alghe e soia più o meno fermentata ne fanno parte da secoli) e riescono ad estrarre dalle alghe dosi di nutrienti molto maggiori di noi. Un esempio di “convenienza reciproca”.
Una altro esempio: i diabetici hanno una composizione dei microbi intestinali piuttosto diversa dagli individui sani, tipica di questa malattia. E’ dimostrato che alcune di queste specie, che si nutrono volentieri di zuccheri semplici, rilasciano delle sostanze che fanno aumentare il desiderio di sapore dolce. In questo caso la lotta dei diabetici con i loro “ospiti” diventa un tema costantemente presente nella loro vita: vince chi è più tenace, pecche solo “affamando” questi batteri il diabetico riesce a rompere il circolo vizioso del desiderio di dolce.
Ecco invece come si adattano. La diversità e ricchezza degli enzimi dei batteri si ha anche grazie allo scambio di geni tra le varie specie: alcune funzioni vengono acquisite in questo modo da specie diverse, e probabilmente ci sono scambi di questo tipo anche tra loro (i microbi) e noi “ospitanti”. Sicuramente i loro geni modulano alcune delle nostre attività biologiche, e frazioni attive e ancora poco conosciute del loro “sistema genico”, i microRNA, girano tranquillamente nel nostro sangue facendo un sacco di cose che non sappiamo bene. Se poi pensiamo che nel sangue troviamo anche i microRNA delle cose che mangiamo….
Si sa che oltre un centinaio di geni comunemente presenti nel nostro DNA derivano da “scambi” di questo tipo. Un vocabolario di funzioni che aumenta di un altro gradino la complessità delle nostre interazioni con l’ambiente. Siamo anche noi degli OGM.
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