MALATTIE TRASMESSE DA ZECCHE IN TRENTINO Aggiornamento a maggio 2022
Situazione epidemiologica.
La malattia di Lyme e la TBE (Encefalite virale trasmessa da zecche) sono le due malattie trasmesse da zecche notificate in provincia di Trento. Il numero di casi negli ultimi anni appare in aumento. Nonostante sia stata dimostrata la presenza di altri patogeni nelle zecche (rickettsie, babesia, anaplasma, ehrlichia), a tutt’oggi non risultano casi umani di queste malattie.
Malattia di Lyme. È la più comune malattia trasmessa da zecche diagnosticata in Trentino: l’agente patogeno Borrelia burgdorferi si stima sia presente nel 16% delle zecche. Dal 2000 al 2020 (21 anni) i casi noti di malattia di Lyme sono 372, con una media di 17 casi/anno; negli ultimi 5 anni, la media annuale è salita a 41 casi. Nel 2020 sono stati registrati 45 casi.
TBE. I casi notificati dal 2000 al 2020 (20 anni) sono 204, con una media annuale di 9,7. Negli ultimi 5 anni la media annuale dei casi è raddoppiata: 23,2 casi. Nel 2020 sono stati registrati 32 casi.
I casi di TBE propriamente detti, cioè con sintomatologia neurologica, rappresentano in genere il 25% delle infezioni che, in gran parte, sono asintomatiche o causano una forma detta “cefalea febbrile”, senza progressione della sintomatologia al sistema nervoso.
Prevenzione
Si ricordano le principali misure di prevenzione delle malattie da zecche:
1. Evitare la puntura di zecca, riducendo il contatto diretto con le piante; indossare abiti coprenti, usare repellenti a base di DEET.
2. Dopo ogni escursione nel verde, controllare la pelle di tutto il corpo; togliere subito le zecche che si trovassero attaccate alla pelle, usando una pinzetta (non mettere sostanze sulla zecca). Non è necessario recarsi al pronto soccorso.
3. Dopo una puntura di zecca, per almeno 30 giorni, controllare la pelle e sorvegliare la comparsa di disturbi. Se compaiono macchie sulla pelle o altri disturbi, rivolgersi al medico di medicina generale.
4. È possibile contrarre l’infezione da virus TBE anche per via alimentare attraverso l’uso di latte crudo o di formaggi freschi a base di latte crudo contaminato (in Trentino, ad oggi, non sono conosciuti casi di TBE a trasmissione alimentare) 5. È disponibile un vaccino contro la TBE in tre dosi. È raccomandato a chi esegue spesso attività all’aria aperta per motivi professionali o ludico- ricreativi. La vaccinazione viene eseguita gratuitamente presso gli ambulatori vaccinali dell’APSS.
Attualmente, tutta la nostra provincia può considerarsi a rischio, tuttavia, negli ultimi anni, i casi sembrano concentrarsi in alcune aree come la Valle di Non, Val di Cembra, Valle dei Laghi. La letalità non è elevata ma spesso la malattia lascia sequele prolungate. La definizione di caso clinico di TBE comporta un interessamento del sistema nervoso centrale.
Come togliere una zecca (video)
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