Molte volte ragioniamo di microbi, virus, funghi, batteri, ma è davvero difficile, per la nostra immaginazione, visualizzare quanto sono piccoli. Saperlo, però, ci aiuta a formulare ipotesi e a darci spiegazioni forse più realistiche di quello che accade seguendo solo la nostra fallace capacità di immaginazione.
Facciamo un esempio: guardiamo fuori dalla finestra e vediamo quanto è grande il nostro ambiente, quanto una città, una regione; quanto ci mettiamo a piedi ad attraversare la città? Ed a fare venti chilometri? E quanto è grande l’Italia? Quanto ci mettiamo ad attraversarla?
Ma l’Italia è una piccola porzione della terra, una piccola penisola attaccata ad una piccola parte delle terre emerse che si chiama Europa, al margine occidentale dell’Asia, che è molto più grande. Ma il mare che circonda le terre emerse è circa il doppio della parte asciutta.
Ecco, i nostri microbi, centinaia di milioni in effetti, sono grandi come un uomo in rapporto alla terra. Cioè un microbo sta in rapporto al nostro corpo come noi individui in rapporto alla terra. Questa ci dà un’idea corretta delle dimensioni.
Naturalmente ci permette di immaginare alcune cose.
Innanzitutto la meravigliosa biodiversità che ci popola: c’è spazio per tutti, infatti. E anche la diversità di ambienti, climi, condizioni. La distanza tra la lingua e le guance (equivalente a quella tra il Trentino e la Sicilia) giustifica pienamente la diversità microbica tra due siti apparentemente così vicini.
Poi la potenza del nostro sistema immunitario, in grado di interagire e scambiare informazioni col tutta la nostra fisiologia in tempi straordinariamente brevi; d’altra parte la grande circolazione sanguigna è straordinariamente veloce, in scala microbica.
Poi l’assurdità di pensare che le nostre barriere non siano piene di possibili pertugi attraverso cui i microbi possano passare al nostro interno: sia la pelle, sia, ancor di più, il nostro grande intestino (300 metri quadri circa). Per cui non solo assorbiamo “pezzi” di cibo ben più grandi dei singoli zuccheri, proteine o grassi, ma anche virus (molto più piccoli dei batteri) e batteri interi, talvolta intere colonie: basta una piccolissima lesione per far passare un mondo.
Ed è normale, quindi, che i batteri che la mamma ha nell’intestino si possano trovare nel latte che il bambino succhia dal suo seno. Per non dire quello che ci si passa con un bacio….
Come tutti i gemmoderivati, quello di faggio, detto anche Fagus 1Dh, è un fitocomplesso ottenuto macerando in una miscela di acqua, glicerina e alcol le gemme fresche del faggio,
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Echinacea
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