L’unghia incarnita è un’infiammazione del punto in cui il lembo laterale dell’unghia si stacca dalla base, di solito dell’alluce ma talvolta anche sulle unghie delle mani.
È uno di quei punti delicati in cui la continuità del rivestimento della pelle, che è la nostra prima difesa dagli agenti esterni, ha una discontinuità, ed è quindi facilmente aggredibile dai microbi.
A causa di un trauma, come quello causato da un’unghia tagliata male (troppo), dall’uso di scarpe troppo strette, da una discesa troppo lunga dalla montagna, è l’unghia stessa che provoca una piccola lesione, una ferita, su cui si instaura una infezione.
L’infiammazione che ne deriva forma un ingrossamento della pelle a fianco della lesione, generalmente molto doloroso e talvolta difficile da guarire. Se è lieve, infatti, si risolve da sola in pochi giorni, ma se diventa persistente, magari con la formazione di un granuloma (cioè un “cicciolo” tessuto “in più”), allora c’è un problema.
Un tentativo consueto è quello di bloccare l’infezione con una pomata antibiotica, ma molte volte fallisce e spesso si finisce dal medico che tende a risolvere la cosa con un intervento di piccola chirurgia: viene tagliato tutto il lembo laterale dell’unghia fino alla radice (quello che “taglia” la pelle), questa guarisce e nel frattempo l’unghia ricresce in modo compatibile con il tessuto circostante. Una banalità, dal punto di vista chirurgico, ma un gran fastidio per il paziente che cammina male ed ha dolore per un bel po’.
C’è però un tentativo da fare prima di finire sotto i ferri.
Bisogna considerare che il più delle volte quella zona della pelle non è abitata solo da batteri, ma anche da molti funghi. Il tentativo di curare l’infezione con la pomata antibiotica fallisce perché con l’antibiotico si uccidono i batteri, ma l’infiammazione viene sostenuta dai funghi; se si tolgono i soli funghi con un antimicotico c’è la prevalenza dei batteri e così via.
È utile provare allora a mettere insieme una crema antibiotica ed una antifungina: ad esempio la gentamicina e il clotrimazolo (Canesten), che hanno anche una base molto simile e quindi si mescolano bene.
Un pochino di ciascuna crema insieme e poi un giro o due di cerotto attorno al dito per contenerla e facilitarne la penetrazione, cambiandole 2 volte al giorno. Nel giro di un po’ di giorni, poco più di una settimana, l’infezione potrebbe regredire e guarire.
Se non funziona non rimane che tornare dal medico.
Una piccola abrasione, quando stenta a guarire, diventa un piccolo calvario: si forma una crosta chiamata escara la quale se si spacca diventa sede frequente di infezione;
Si sa che l’osteoporosi è un problema assai diffuso e che la fragilità ossea è, soprattutto negli anziani, un problema serio:
Dopo una certa età ci sono molti motivi per valutare la condizione della propria massa ossea.
Cos’è la salute? Una condizione mutevole, mai stabile, il frutto di una continua relazione positiva tra noi e tutto quello che ci circonda, un equilibrio dinamico.
Le relazione tra noi, individui che ci percepiamo come isolati e divers...
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