L’argilla è un minerale costituito da una polvere finissima in grado di trattenere molta acqua. Nel terreno è depositata in strati che lo rendono quasi impermeabile e su cui l’acqua in eccesso scorre senza passare negli strati inferiori.
Da secoli è utilizzata per impacchi con azione antinfiammatoria: ci sono solo ipotesi su come funzioni, ma in molti casi è piuttosto efficace.
La polvere è finissima, in particolare quella dell’argilla detta “ventilata”, pressoché impalpabile; per questo ha un ruolo sicuramente importante la grandissima superficie di contatto con i liquidi che si sviluppa. Come nel caso del carbone attivo, usato come antidoto perché assorbe i veleni appena ingeriti, oppure per ridurre i gas intestinali, è proprio questa grande superficie a permettere di trattenere, grazie a forze di attrazione fisiche, una grande quantità di sostanze di varia natura. Questa capacità assorbente si ha anche in forma di impasto con acqua, ed è così infatti che viene usata.
Probabilmente l’utilizzo più conosciuto si ha nei trattamenti estetici per depurare la pelle, che rende in effetti morbida e liscia rimuovendo gli eccessi di sebo e le impurità (i “punti neri”), ma l’uso medico è per noi molto più interessante.
Nei traumi e nelle infiammazioni in genere degli arti, sia in presenza di edema che in sua assenza, diminuisce l’infiammazione, il dolore, migliora la mobilità e, se c’è, rimuove efficacemente il gonfiore.
La sua azione non è paragonabile a nessun tipo di antinfiammatorio perché non agisce interferendo con i meccanismi biochimici dell’infiammazione, bensì, probabilmente, rimuovendo molte sostanze ad azione infiammatoria dagli strati superficiali della pelle e dei muscoli. Durante i processi infiammatori infatti il liquido interstiziale, ovvero quello che circola tra le cellule portando normalmente ossigeno, nutrimento, e segnali biochimici, si arricchisce di molti fattori favorenti l’infiammazione. La rimozione di una parte di questo liquido è perciò sicuramente utile. Per questo l’efficacia dell’argilla è massima sulle articolazioni più esposte: polso, gomito, caviglia, ginocchia, eventualmente spalla e collo.
L’impacco si applica per circa mezz’ora un paio di volte al giorno. Proprio per questo meccanismo di azione è importante che l’argilla venga lasciata “respirare”: l’acqua che evapora viene sostituita dai liquidi adsorbiti attraverso al pelle; altrettanto è importante non lasciarla troppo a lungo per evitare il rientro degli stessi per motivi osmotici nei tessuti.
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Dopo una certa età ci sono molti motivi per valutare la condizione della propria massa ossea.
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1 cucchiaio d'olio
1/2 tazza di sale
1 cucchiaio di cremor tartaro
1 tazza di farina
colorante alimentare
Mettere acqua, olio, sale e cremor tartaro in una pentola. Aggiungere uno o più coloranti e quin...
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