Da sempre gli uomini hanno usato sostanze per modificare le proprie prestazioni o la percezione della realtà. Si può dire che ogni epoca ha la sua droga: da quelle più normali ed accettate, come il caffè o il vino, a quelle più pesanti come l’oppio o le moderne droghe sintetiche progettate al tavolino.
Nella storia recente, tra quelle pesanti possiamo riconoscere quelle più di moda negli anni. Gli allucinogeni e derivati per “evadere” dal conformismo imperante negli anni sessanta; la cocaina e l’extasy per supportare la ricerca del massimo del “divertimento” negli anni ottanta; le droghe che aumentano le capacità cognitive e le prestazioni oggi, tempo in cui la prestazione pare essere il fondamento della società competitiva.
Paradossalmente si potrebbe dire che le droghe, per le persone di ciascuna generazione, hanno contribuito a definire cosa hanno più desiderato e di cosa hanno più sentito la carenza.
E il futuro?
Quello che si sta osservando è il passaggio dall’uso di sostanze con azione breve e ben specifica, a quello di farmaci che possono essere assunti per tutta la vita, come gli antidepressivi. Il confine tra droghe e farmaci è sempre sottile, oggi più che mai.
In generale, l’uso delle droghe riflette in ogni caso un desiderio di evasione dalla realtà, che è diverso a seconda dei mutamenti della società. Oggi è in atto il passaggio da un desiderio momentaneo, una specie di “ vado altrove a ricaricare le batterie”, cioè dalla ricerca di uno spazio lontano dalle esperienze ed esigenze che la vita ci addossa, a una modificazione permanente della qualità della vita.
Il consumo di droghe e di farmaci si sta trasformando nella ricerca di una fuga esistenziale di più lunga durata in cui non si cerca, per un breve momento, qualcos’altro da sé, ma un “nuovo sé”.
Il rapporto con i farmaci merita, da parte di ciascuno di noi, una riflessione alla luce di questo sguardo. Che farmaci usiamo e perché? I farmaci contro l’insonnia, gli antidepressivi, ma anche gli antidolorifici sono troppo spesso usati per modificare degli elementi della realtà che non si adattano ai nostri desideri; ma fino a che punto possiamo approfittarne?
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