Sempre di più si sente parlare di malattie autoimmuni: è vero che sono sempre più diffuse? Dopo anni di discussioni scientifiche, oggi questo è un dato evidente: tanto più si sviluppa uno stile di vita “occidentale”, tanto più si diffondono le malattie autoimmuni.
Si tratta di situazioni in cui il nostro sistema immunitario attacca “per errore” qualche parte del nostro stesso corpo. Sono casi frequenti: dalla psoriasi (pelle) al morbo di Crohn (intestino), dal diabete di tipo1 (pancreas) alla SLA (sistema nervoso), dall’artrite reumatoide (articolazioni) all’ipotiroidismo (tiroide), dal morbo di Sijiogren (occhi) alla vitiligine (ancora pelle)…
Come mai succede tutto questo?
La dinamica sottostante è comune: il sistema immunitario reagisce in modo anomalo agli stimoli, producendo infiammazione e quindi distruzione delle cellule. In quale parte del nostro corpo accada questo dipende, di solito, dalla predisposizione genetica. Il problema quindi è “gestire” il sistema immunitario.
Si tratta di un’organizzazione enormemente complessa fatta da cellule, mediatori, connessioni, il cui compito principale è la percezione di cosa ci arriva dall’ambiente, a cui corrisponde, se necessario, lo scatenamento di una reazione di difesa. In gran parte la sua attività è regolata a livello del nostro intestino, perché è la superficie più grande che esponiamo all’esterno. Complessivamente la superficie dei villi intestinali è di centinaia di metri quadrati, grande come un campo da tennis, quindi ben più grande della nostra pelle. Per quanto possa apparire strano, si considera l’intestino come “esposto” all’ambiente perché il cibo che lo attraversa porta con se molti contaminanti (sostanze diverse, microbi, inquinanti, allergeni ecc.), ed è esso stesso un corpo estraneo: solo nell’intestino che viene trasformato in qualcosa che entra davvero all’interno del corpo.
Cosa succede, oggi, nel nostro intestino di occidentali? Una delle teorie più accreditate è che il nostro stile di vita abbia due grossi difetti nella dieta: cibo troppo sterile, perché industriale, che quindi non “allena” correttamente il sistema immune facendogli incontrare una normale carica microbica; e cibo troppo raffinato e ricco, per cui si crea un terreno sfavorevole allo sviluppo di un microbiota intestinale buono (dal punto di vista del nostro sistema immunitario). Microbi “pochi e sbagliati” quindi. Lo stesso probabilmente accade a livello della pelle: anche lì troppa igiene e troppi condizionamenti.
Se aggiungiamo una genetica favorevole, un’epigenetica (cioè mutazione non nei geni ma nella loro capacità di esprimersi) che sta risentendo di qualche generazione cresciuta e riprodottasi in questo ambiente, uno stress sempre esagerato (siamo occidentali, perbacco!) ed una medicalizzazione non sempre positiva (troppi antibiotici), abbiamo un quadro abbastanza convincente di quali fattori possono aver scatenato l’epidemia delle malattie autoimmuni.
Tutto questo cosa ci può insegnare? Se teniamo presente che il sistema immune si “programma” soprattutto nei primissimi anni di vita, si capisce che mettere i nostri piccoli in un ambiente e in una condizione favorevoli è fondamentale per evitare la progressione di questa diffusione delle malattie autoimmuni. Quindi: parto naturale, allattamento al seno, un giusto contatto con lo sporco (no ai disinfettanti dei biberon, si agli animali in casa), alimentazione naturale (non industriale) e con piatti “che avrebbe potuto preparare anche la bisnonna” (anche per la mamma incinta), curare in modo dolce e precoce i primi sintomi di alterazione della risposta immunitaria, come la dermatite atopica (vedi). Tutto questo va certamente nella direzione giusta.
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