Negli ultimi anni alcune tra le più gravi minacce per la salute pubblica sono state legate alla trasmissione di malattie dall’animale all’uomo, soprattutto a causa delle mutate condizioni di allevamento degli animali. L’influenza H1N1, o suina, è una di queste.
I sintomi della nuova influenza sono piuttosto generici (febbre, tosse, raffreddore, dolori muscolari, vomito e diarrea) e, come quelli dell’influenza stagionale possono essere causati da molti altri virus (o batteri).
I rischi: quello che sappiamo per certo di questo nuovo virus influenzale H1N1 è che sinora si è dimostrato meno aggressivo della comune influenza stagionale.
Il vaccino contro il nuovo virus A/H1N1 è ancora in fase di sperimentazione e non sarà disponibile prima dell’autunno. Non si sa se al momento della sua commercializzazione saranno documentate l’efficacia e la sicurezza.
Gli antivirali sono raccomandati nella profilassi post-esposizione e nel trattamento dell’influenza H1N1 dalle linee guida dell’OMS, ma mancano dati sulla loro reale efficacia clinica. Si sa, però, che sono poco utili nell’influenza stagionale: abbreviano di 0,5-1,5 giorni la durata dei sintomi, ma resta da determinare la loro capacità di ridurre le possibili complicanze. Considerata la ridotta mortalità associata alla nuova influenza, i dubbi sui benefici e gli effetti indesiderati certi legati al trattamento farmacologico, le indicazioni dell’OMS e dell’EMEA destano sconcerto.
L’enfasi posta sull’impiego degli antivirali e sul vaccino rischia di far passare in secondo piano le misure igieniche e di “distanza sociale”, le uniche che hanno una efficacia dimostrata nel ridurre la trasmissione dei virus respiratori: lavarsi le mani spesso e accuratamente con acqua e sapone (in mancanza di acqua e sapone, strofinarsi le mani con un gel alcolico per almeno 20 secondi), ripararsi la bocca e il naso quando si tossisce o si starnutisce (dopo lavarsi le mani), non toccarsi occhi, naso e bocca (vie di accesso del virus), evitare i luoghi affollati quando ci sono molti casi di malattia, rimanere in casa se si hanno sintomi influenzali. L’uso della mascherina è risultato efficace negli ambienti di assistenza sanitaria, mentre in altre circostanze non se ne conosce l’utilità.
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