Tutti sembrano avere capito che il cibo è una parte fondamentale della nostra salute. Non siamo proprio quello che mangiamo ma poco ci manca. Nutrizionisti, giornali, stregoni, vicini di casa ci parlano di cosa mangiare, scoprono quotidianamente particolari innovativi, diete spettacolari….La dieta perfetta sembra la chiave di un futuro di salute e piacere.
L’unico dubbio è che esista, una dieta perfetta….
Tempo fa ne ho conversato con Silvio Garattini, quello che non esiterei a definire un arzillo vecchietto. Al pari di come hanno vissuto Margherita Hack (astrofisica), Rita Levi Montalcini (premio Nobel per la medicina) e Umberto Veronesi (oncologo), Silvio Garattini è uno scienziato (un farmacologo) che avendo superato di slancio i 90 anni (è del 1928) è ancora pienamente attivo avendo diretto con vigore e saggezza il più importante centro di ricerca farmacologica privato in Europa, l’Istituto Mario Negri di Milano di cui, dai 90 in poi, è presidente.
Al pari dei colleghi citati ha maturato una certa conoscenza del buon invecchiare e ne parla con la semplicità di chi ha le idee chiare e la competenza per sostenerle a fondo discutendone fino nei dettagli.
Da un lato molti studi dimostrano che il mantenere una rete di relazioni sociali, essere attivi, uscire di casa, come dice lui, sono atteggiamenti correlati ad una forte diminuzione del rischio di demenza, un fenomeno che nella vecchiaia sembra quasi inevitabile (ma non è).
Dall’altro una dieta perfetta che è fatta di solo due cose: variazione e moderazione.
Variazione è il contrario della monotonia: cambiare quotidianamente cibo, avere una varietà di alimenti che contribuiscono a portare tutto quello che c’è bisogno, mangiare un po’ di tutto. Avere una dieta varia è l’unico modo per non farsi mancare niente. Il nostro corpo, la nostra vita, ha bisogno di un’infinità di contributi per mantenere l’equilibrio di un metabolismo efficiente. Più si va avanti negli studi, più si scoprono particolari determinanti, più ci si accorge che la complessità di questi equilibri è tale che tentare di governarli agendo su alcuni dettagli chiave è un’ipotesi fondamentalmente sbagliata. Di conseguenza l’unico modo è mangiare un po’ di tutto. E come dice Veronesi, probabilmente essere vegetariani, o quasi, è meglio.
Moderazione: mangiare di tutto un po’ e mai troppo. Se si aumenta di peso, vuol dire che qualcosa di troppo si è mangiato. Si può consumare energia in molti modi, facendo attività fisica o a causa dello stress, ma più o meno bisogna mangiare quello che si consuma e non di più. Un fisico asciutto e abituato al movimento si mantiene mangiando poco, e generalmente è più sano di uno dotato di qualche “scorta” di troppo. Moderazione: nel cibo e forse anche nelle altre abitudini della vita.
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