La curcuma è un pigmento giallo molto usato nell’industria alimentare e tessile, che è contenuto nella radice della Curcuma Longa. Questa pianta di origine asiatica è il principale componente di quella miscela di spezie che va sotto il nome di Curry. Molto usata nella cucina e nella medicina indiana, e più in generale orientale, solo adesso si sta diffondendo da noi il suo utilizzo come medicinale.
Numerosi libri e riviste attribuiscono alla curcuma effetti che vanno dall’antidolorifico, al digestivo, fino all’anticancro.
Se ci affidiamo alle evidenze che ci arrivano dagli studi scientifici, possiamo affermare che la curcuma è innanzitutto un ottimo antiossidante. Ma cosa significa questo? Che la curcumina (e molte altre sostanze contenute in questa ricca radice) riesce a contrastare lo stress ossidativo, una condizione dovuta all’accumulo di radicali liberi e altre specie reattive dell’ossigeno frutti dell’attività metabolica delle cellule. Conseguenza di questo accumulo, è una degenerazione importante di strutture fondamentali del nostro corpo come la parete dei vasi sanguigni o le articolazioni, e un aumento dell’infiammazione. Quest’ultima è poi causa di numerose malattie, come per esempio quelle autoimmuni, neurodegenerative, cardiovascolari e neoplastiche.
Quest’attività indirettamente antiinfiammatoria della curcuma è tuttavia in corso di continua di esplorazione e ad oggi possiamo solo confermare un suo buon effetto come antidolorifico per affezioni muscolo scheletriche, oppure nell’attenuare alcuni sintomi nei casi di patologie infiammatorie autoimmuni. A livello gastrointestinale, rappresenta un’alternativa percorribile nei casi di colon infiammato o spasmi della cistifellea. Agendo con un meccanismo diverso dai normali antinfiammatori, non ne ha i caratteristici effetti collaterali di irritazione gastrica.
Il modo migliore di assumerla è in capsule, contenenti estratti di curcuma ad alto assorbimento, come per esempio i liposomi, magari associata alla piperina (estratto di Piper nigrum, il normale pepe alimentare), che ne agevola ulteriormente l’attività. La semplice assunzione della curcuma come alimento è del tutto insufficiente all’ottenimento di effetti farmacologici.
La sua assunzione in contemporanea ad altri farmaci il cui dosaggio può essere delicato, è da valutare perché la piperina che viene associata può diminuire il metabolismo anche di questi ultimi. E’ meglio quindi chiedere al medico o al farmacista se ci possono essere interferenze che è meglio evitare.