Tutti sanno che con l’invecchiamento le ossa tendono a diventare più fragili, specialmente nelle donne.
È un problema molto serio, soprattutto in età avanzata, che può portare a situazioni molto dolorose e debilitanti in un circolo vizioso difficile da rompere. Esistono molti farmaci utilizzabili in queste situazioni, ma nessuno è una soluzione: per questo una particolare attenzione va posta, fin dall’età matura, alla prevenzione.
Per capire cosa fare, dobbiamo sapere che l’osso non è una cosa inerte, ma un tessuto vivo che, come i muscoli, continua a rigenerarsi (in 10 anni si rinnova completamente) ma se non utilizzato si atrofizza. Molti fattori influenzano la rigenerazione: gli ormoni (che diminuiscono dopo la menopausa e con l’età), una dieta acida (grassi animali, zuccheri, bevande gassate, diete iperproteiche), la denutrizione nell’anziano, l’eccesso di sale; ma il principale è la scarsa attività.
Qual è il lavoro delle ossa?
Mentre i muscoli si contraggono, lavorando quindi in “trazione”, le ossa sono fatte per sostenere il peso, lavorando quindi in “compressione”. Se sono sottoposte a questo genere di sollecitazione da parte dei muscoli, ma soprattutto dalla gravità, reagiscono rinforzandosi, accumulando quindi sia la sostanza minerale (i sali di calcio), che la matrice proteica che li organizza e ne contrasta la fragilità.
Questo si è visto bene negli astronauti: sottoposti a lunghi periodi in assenza di gravità sviluppano rapidamente una grave osteoporosi che neanche il continuo esercizio fisico riesce a contrastare e richiede, al rientro sulla terra, molti mesi per essere risolta.
Che fare quindi? Siamo fatti per fare fatica, non per poltrire…
Prima di tutto camminare: già questo aumenta del 20% la sollecitazione (se si fa jogging si moltiplica per 3, se si salta per 6). Poi portare pesi: le borse della spesa su per le scale fanno benissimo. Altrettanto scendere le scale a piedi, attività che fornisce uno stimolo gravitazionale importante con ogni scalino: è più efficace una breve ma ripetuta attività con una forte sollecitazione che un carico statico costante. L’importante è non smettere: come nello sport, una lunga inattività porta a una situazione “pre-esercizio”.
A che età iniziare la prevenzione? Si sa che praticare sport da giovani rende più forti le ossa e questo sarà un vantaggio anche nell’età avanzata. Da oggi, quindi.
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