Novembre: stagione delle vaccinazioni per l’influenza.
La domanda che viene fatta ogni giorno è: faccio o non faccio il vaccino?
Facciamo il punto:
- La vaccinazione per l’influenza è mediamente poco efficace: la qualità dei vaccini è quella che si può ottenere con le tecnologie attuali, ma c’è una continua variabilità dei ceppi dei virus.
- Ci sono diversi tipi di vaccini fatti sempre in base di previsioni statistiche su quale virus potrebbe causare la prossima epidemia: quelli “base” hanno 3 ceppi, quelli tetravalenti costano il doppio ma probabilmente proteggono qualcosina in più. Comunque è sempre una scommessa.
- Per proteggere una persona dall’influenza è necessario vaccinare, a seconda delle situazioni, tra le 30 e le 70 persone. Questo perché, ad esempio, l’efficacia nella popolazione anziana è tra il 2,5 e il 6%. Poco, ma ci sono farmaci che funzionano anche meno e sono comunque usati perché i vantaggi sono superiori agli svantaggi.
- La filosofia delle campagne vaccinali è questa: visto che il vaccino funziona poco, vacciniamo più possibile, così almeno qualcuno lo proteggiamo. Il picco delle morti tra gli anziani nella stagione dell’influenza è una realtà molto concreta.
- Non ci sono dimostrazioni di effetti collaterali o controindicazioni: quindi i vaccini sono mediamente sicuri.
- Esiste l’influenza vera e propria ed una serie di sindromi parainfluenzali che le assomigliano senza essere causate dagli stessi virus. Il vaccino protegge in modo simile da ambedue, mentre non c’è dimostrazione che, se si prende l’influenza da vaccinati, si abbia in forma meno grave. Sicuramente meno sono le complicanze.
- Il suggerimento di vaccinare le persone con più di 65 anni è basato sul fatto che le morti per influenza sono per il 90% a carico di persone con più di 65 anni, specialmente se affetti da patologie croniche.
- nei luoghi dove vivono a stretto contatto molti anziani o persone con problemi di salute è raccomandato vaccinare sia gli anziani stessi che gli operatori. Le categorie a rischio sono anche altre e si trovano sul sito del Ministero della Salute .
Il vaccino è però solo una delle possibili protezioni dall’influenza, e non è la più efficace: le misure igieniche individuali proteggono di più che i vaccini, e questo è ben dimostrato.
- Lavarsi le mani frequentemente ed a lungo durante l’epidemia è la protezione più efficace e fondamentale per non contagiare se stessi e gli altri.
- L’igiene respiratoria lo è altrettanto: una mano davanti alla bocca quando si tossisce o si starnutisce è il minimo (e poi lavarsi le mani). Fazzoletti monouso, e mascherine sono anch’essi sistemi per non contagiare gli altri.
- Non frequentare ambienti affollati è utile, ma è molto importante soprattutto l’isolamento volontario per chi ha i sintomi soprattutto nelle fasi iniziali per non diffondere l’epidemia: il virus dell’influenza è molto contagioso. Questo dovrebbe far riflettere sia i lavoratori, specie quelli a contatto col pubblico nei luoghi affollati, che i datori di lavoro. Gli operatori delle mense, dei luoghi di ristorazione, magari nei centri commerciali, non dovrebbero lavorare se non stanno bene: rischiano di essere i “nuovi untori”.