Helicobacter Pylori è un batterio famoso da quando due scienziati australiani, che hanno per questo vinto il premio Nobel, hanno scoperto che era la causa dell’ulcera gastrica. Fino ad allora si pensava che l’ulcera fosse solo una malattia “psicosomatica”: finalmente si era scoperto un vero “cattivo”, allentando (ma non del tutto…) la colpevolizzazione della povera psiche degli ulcerosi.
Si è poi scoperto che era associato anche al cancro allo stomaco, una malattia con un indice di sopravvivenza molto basso. Da allora, quindi, la priorità è stata scovarlo ed eliminarlo anche se non si trattava di un’ulcera ma solo di un po’ di gastrite: a tutti venivano prescritte cure con antibiotici e gastroprotettori che per molti anni hanno eliminato o limitato queste malattie.
Oggi però c’è qualche problema.
Il primo, più evidente, è l’aumento delle resistenze. È sempre più difficile combattere l’Helicobacter perché si sono selezionate specie resistenti agli antibiotici, anche se usati in combinazioni sempre più complesse. Va da sé, poi, che tutti gli antibiotici che usiamo fanno anche qualcos’altro (e non di buono), visto che si scopre ogni giorno qualcosa sull’importanza del microbiota, cioè dei microbi che ci popolano e con cui conviviamo felicemente. Anche questa guerra non è quindi priva di vittime collaterali.
Secondo problema: pare che oltre a essere un fattore cancerogeno importante, Helicobacter sia anche protettivo rispetto all’esofagite (anch’essa legata all’acidità), ma anche ad asma e pollinosi, malattie che sembrano distanti ma sempre più diffuse.
Helicobacter allora è cattivo e anche buono?
Pare di sì.
Questo rende tutto un po’ complicato e ci spinge a considerare il nostro rapporto con i batteri, anche quelli “cattivi”, dal punto di vista ecologico invece che da quello della “guerra”.
Trovare l’equilibrio giusto per convivere, invece che sterminare con l’arma più potente che abbiamo, un atteggiamento non facile ma probabilmente indispensabile.
Il Ventolin, cioè il salbutamolo, è un farmaco che molti conoscono perché è forse il più famoso degli antiasmatici. La sua funzione è quella di dilatare i bronchi permettendo quindi un maggior flusso di aria nei polmoni.
Si sa che l’osteoporosi è un problema assai diffuso e che la fragilità ossea è, soprattutto negli anziani, un problema serio:
Con le ultime giornate calde zanzare e moscerini si danno un gran da fare.
Il colesterolo non solo lo mangiamo, ma viene soprattutto fabbricato da noi stessi. Il riso rosso fermentato, cioè un rimedio fitoterapico che nasce dall’azione di un fungo che fermenta il riso ed è sempre più conosciuto ed utilizzato, fu...
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