Lo sanno tutti, oggi, cosa sono i farmaci generici, o equivalenti: cambia il nome ed il prezzo, ma il farmaco e i dosaggio sono gli stessi. Eppure….
Da dove nasce questa esitazione, quel po’ di inquietudine, quel piccolo dubbio che ci rode dentro e ci fa dire: “sarà davvero uguale?”
Non certo dalla realtà: l’industria farmaceutica, assieme al settore aeronautico, è probabilmente quello più controllato in assoluto. Procedure, ispezioni, verifiche, controlli di qualità, autorizzazioni costituiscono una rete fittissima per cui è molto difficile fare qualcosa di diverso da quello che si deve. Se un farmaco deve contenere un certo principio attivo, in una certa quantità, che deve poi ritrovarsi nel sangue, mediamente, in una determinata percentuale, siamo sicuri che sarà così. Lo sappiamo bene anche perché i farmacisti trentini ed altoatesini hanno creato, 20 anni fa, un’industria farmaceutica, la E-Pharma di Trento, che produce farmaci originali e generici per tutto il mondo. Quindi conosciamo bene le differenze: zero.
Da dove allora l’esitazione? Osserviamo alcuni fatti:
– l’avvento dei generici, quindi una sana concorrenza, ha fatto risparmiare al servizio sanitario in tutta Europa, e quindi a noi tutti, miliardi di euro ogni anno;
– l’industria farmaceutica degli “originali” è stata molto danneggiata dall’avvento dei generici, perché hanno imposto una diminuzione dei prezzi enorme;
– sono documentate una miriade di situazioni in cui informazioni imperfette, parziali o tendenziose sono state ampiamente diffuse per facilitare il successo di nuovi farmaci a discapito delle terapie più economiche;
– è molto più facile creare un dubbio che una sicurezza. Siamo portati a diffidare, ad ascoltare attentamente le voci discordi, ad essere molto attenti soprattutto nei temi che riguardano la salute;
– l’industria farmaceutica guadagna, sui farmaci di maggiore successo, cifre nell’ordine dei miliardi di euro l’anno;
– l’industria farmaceutica ha speso nella lotta contro i generici una fetta significativa dei propri guadagni finanziando articoli sui giornali, studi scientifici, congressi medici, informazione ai medici di base, ecc.
– Lo stato ha speso molto meno per promuovere l’uso dei farmaci generici.
Questi sono fatti molto semplici. Con qualche miliardo di euro a disposizione è “facile” creare una cultura, soprattutto creare una diffidenza. L’opera di degrado dell’immagine dei farmaci generici, facilitata da una cultura di diffusa sfiducia nello Stato come garante degli interessi dei cittadini, creata da certa politica, è riuscita abbastanza bene. Per fortuna molta gente ragiona con la propria testa e si informa da tante voci diverse, tra cui anche professionisti seri (ne esistono). Il risultato è che, nonostante tutta la diffidenza, l’utilizzo dei farmaci generici è in continua crescita e continua a liberare risorse per un servizio sanitario pubblico che, ad oggi, pur con tutti i suoi difetti, è davvero una garanzia per la salute di tutti.
Lo sanno tutti, oggi, cosa sono i farmaci generici, o equivalenti: cambia il nome ed il prezzo, ma il farmaco e i dosaggio sono gli stessi. Eppure....
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Sembra che il Covid abbia lasciato in eredità agli adolescenti la cattiva abitudine di andare a dormire tardissimo.
Con le ultime giornate calde zanzare e moscerini si danno un gran da fare.
La speranza che il Covid sia una malattia ormai legata al passato non è fondata.
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