Talvolta si discute sul fatto che il latte, alimento dei bambini per eccellenza, sia adatto anche per gli adulti. Gli argomenti usati da chi sostiene che non sia adatto sono i più diversi e talvolta stravaganti: la realtà è che il latte va bene per alcuni e non per altri.
La controindicazione forte al bere latte è l’incapacità di digerire il lattosio. Nelle persone intolleranti il lattosio indigesto produce idrogeno che causa sintomi di malessere importanti: gonfiore, mal di testa, ecc. I cuccioli dei mammiferi hanno un enzima apposito, la lattasi. La produzione di questo enzima si “spegne” dopo una certa età. Una certa fascia di popolazione però, in Medio Oriente, in Europa e in Africa, in modo indipendente, ha sviluppato una mutazione genetica che disattiva questo spegnimento.
Le mutazioni sono casuali, ma la selezione naturale agisce “scegliendo” quelle più utili. Dalla nascita di agricoltura e allevamento avvenuta circa 10.000 anni fa, i portatori della mutazione che attribuisce la capacità di digerire il latte e i formaggi da adulti sono stati avvantaggiati dal punto di vista della sopravvivenza. Questo ha fatto sì che la mutazione genetica si sia diffusa ai discendenti.
Oggi in media il 40% della popolazione europea ha questa capacità con punte del 90% in Scandinavia e un minimo del 15% in Sardegna.
Chi invece non possiede questo enzima quando beve latte o mangia latticini può sentirsi male, anche se in alcuni casi questo non accade poiché qualcuno può aver sviluppato una flora batterica capace in parte di digerire il lattosio.
La persistenza della lattasi è probabilmente il miglior esempio di coevoluzione gene-cultura. L’elemento economico/culturale dell’uso di latte e derivati come alimento ha creato una “pressione” di selezione favorevole a quelle mutazioni genetiche che rendono possibile il consumo di latte, cosa che a sua volta ha rafforzato la cultura del suo uso.
Tra le intolleranze quella al lattosio è la più famosa e una delle rare riconosciute anche dalla medicina “ufficiale”.
Esistono però altre situazioni di intolleranza: talvolta legata alle frazioni proteiche del latte, altre volte alla qualità del microbiota selezionato da un’alimentazione ricca di latticini. Anche in questo caso l’ingestione di latte e latticini porta a sintomi intestinali e di malessere generale, ma con un meccanismo diverso. Non solo chi è intollerante al lattosio, quindi, può avere problemi col latte. Come al solito le cose non sono mai semplici…
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