I calcoli renali sono dei cristalli, quasi sempre di ossalato di calcio, che si formano nei reni dove il contenuto di sali naturalmente presente si trova in condizioni particolari e si solidifica invece di rimanere in soluzione. Se sufficientemente piccoli i calcoli vengono escreti dalle vie urinarie senza sintomi o con un lieve bruciore. Se di grandi dimensioni invece il loro passaggio porta a dolori molto intensi, la cosiddetta colica renale e a possibili altri problemi a carico del rene come infezioni o addirittura danni permanenti.
Il nostro organismo utilizza magnesio e citrati per impedire che questi cristalli si formino e talvolta la loro carenza è uno dei motivi per cui si riscontrano.
In realtà il più comune fattore di rischio, oltre al sesso, dal momento che i maschi sono i soggetti più colpiti, è la disidratazione legata ad un’insufficiente assunzione di liquidi.
L’acidità delle urine è poi un altro fattore importante che infuisce ed ha a che fare con l’alimentazione: una dieta con un eccesso di proteine è certamente un fattore di rischio importante, così come quella con un elevato consumo di sale, mentre non ha nessuna influenza una dieta povera di calcio: una volta si pensava che, essendo il calcio un componente importante dei cristalli, questo fosse un fattore di rischio, ma si è visto che non è così.
Il succo di 3 o 4 limoni al giorno nei soggetti predisposti a questo problema sia per motivi genetici che per il fatto di essere già stati vittime di episodi di colica renale si è dimostrato un importante fattore di protezione perché apporta una quantità di citrato adeguata ad impedire la formazione dei cristalli di ossalato di calcio.
La limonata quotidiana, quindi, diluita in abbondante acqua assieme ad una dieta povera di sale e proteine animali può essere una buona abitudine per i soggetti a rischio.
Tra questi ultimi vanno annoverati anche i pazienti che assumono costantemente inibitori di pompa protonica, i cosiddetti protettori dello stomaco: il loro uso continuativo ha dimostrato di aumentare notevolmente il rischio di calcoli renali.
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Le erbe amare, che siano per un uso alimentare o per quello medicinale, sono moltissime: la lista di quelle di uso abbastanza comune supera le cinquanta specie diverse. Sono tutte diverse, ma condividono alcune funzioni:
Delle punture di zanzara ci si accorge solo grazie al prurito che insorge qualche minuto dopo la puntura. Quelle di vespa invece, come quelle di altri grossi insetti come api e tafani o di certe specie di meduse, sono immediatamente molto...
Ci sono risposte farmacologiche, come gli antistaminici, o naturali, come i gemmoderivati di ribes nigrum e faggio oppure i semplici lavaggi con fisiologica. Poi ci sono le attenzioni dietetiche, che vanno sempre bene.
La chemioterapia è ormai un passaggio obbligato per moltissime persone: protocolli precisi, affidabili, ma pur sempre impattanti, assicurano una sopravvivenza ai tumori che appena una generazione fa pareva inimmaginabile.
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