La Cardioaspirina non è altro che l’acido acetilsalicilico, cioè la normale aspirina, con un dosaggio da 100 mg. La normale aspirina in compresse ha un dosaggio cinque volte superiore, 500 mg per ogni pastiglia, mentre quella effervescente è poco più di tre volte, 325 mg.
Allora perché la Cardioaspirina è sottoposta all’obbligo di ricetta? Se posso comperarne cinque volte tanto senza alcun impiccio…
I motivi sono più di uno e assolutamente ragionevoli.
Il primo è che non si tratta di un uso saltuario ma continuativo: con tutti i farmaci è maggiore il rischio di effetti collaterali pericolosi con un uso continuo di piccole dosi che con dosi normali ma saltuarie.
Il secondo riguarda l’utilità di prendere la Cardioaspirina, e qui il discorso si fa difficile. Da un lato è un farmaco suggestivamente utile: diminuisce il rischio di coagulazione eccessiva, ed è per questo che viene usato dopo gli infarti e gli ictus nella prevenzione delle ricadute; ha poi un’azione antinfiammatoria che sicuramente partecipa a ridurre i problemi in situazioni, come il nostro stile di vita abituale, in cui l’infiammazione è un sottofondo diffuso a causa di inquinanti ed alimentazione sbagliata. In particolare aiuta a limitare l’infiltrazione di placche aterosclerotiche nelle arterie, processo che il più delle volte è attivato proprio da un processo infiammatorio.
Non bastano però le suggestioni per decidere di assumere un farmaco per tutta la vita: bisogna guardare i numeri. Questi dicono con sicurezza che chi ha avuto un ictus o un infarto ha dei benefici dall’assumere la Cardioaspirina: si rischia di meno di morire. Lo stesso non è più così chiaro per quanto riguarda la cosiddetta prevenzione primaria: quando si rischia di avere una problema cardiovascolare (a causa id altri fattori di rischio come fumo, pressione alta, colesterolo elevato, vita sedentaria), ma non si è ancora avuto nulla. Gli ultimi dati dicono che, pur essendo certi i rischi, cioè l’aumento di sanguinamento gastrico, i vantaggi non sono poi così evidenti.
Un altro problema infine: molte volte alla Cardioaspirina vengono associati altri farmaci a protezione dello stomaco. Anche qui i problemi sono nell’uso prolungato: i danni dovuti ai protettori nell’uso cronico non sono assolutamente trascurabili, se non si hanno problemi di gastrite o reflusso probabilmente è meglio evitarli.
Conclusione: il medico deve valutare con attenzione se usare la Cardioaspirina o se continuarne l’uso in pazienti anziani; se è possibile non usarla, può evitare anche l’uso di protettori inutili. Due farmaci in meno vuol dire molto.
Siccome questa scelta non è per niente facile, è sicuramente saggio l’obbligo di ricetta: nei farmaci usati cronicamente il fai da te è davvero pericoloso.
Per saperne di più: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/30158069
https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa1803955
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