Tra le cause più comuni delle allergie ci sono i pollini delle betulle. Il polline, da qualsiasi pianta provenga, contiene una grande quantità di proteine di moltissime tipologie e forme diverse. Gli anticorpi che attivano il fenomeno dell’allergia riconoscono alcune di queste proteine come estranee, scatenando una risposta complessa che finisce per liberare l’istamina e causare tutti i fastidi tipici di questa malattia. Di fatto pollini ed alimenti sono le principali cause delle allergie.
Le proteine che caratterizzano i pollini delle betulle hanno in comune il potere allergizzante con molte altre proteine prodotte dalle piante, avendo alcune parti della molecola molto somiglianti; ma la cosa singolare è che ci sono strette somiglianze con le stesse sostanze proteiche che le piante producono come reazione agli stress.
In particolare, la famiglia di Bet v 1, la proteina principale del polline di betulla, comprende un’importante sottofamiglia, costituita dalle proteine di difesa delle piante che includono numerosissime componenti quali quelle determinate da patogeni (funghi, batteri e virus) o avverse condizioni ambientali. Tali proteine sono presenti nel polline, nei semi, e nei frutti delle piante, e rappresentano la causa più frequente di reazioni orali allergiche.
Queste osservazioni possono forse contribuire a spiegare un fenomeno ben conosciuto dalle vittime dell’allergia: le betulle di città sono più allergizzanti di quelle dei boschi o di quelle che vivono in un ambiente vario e equilibrato dal punto di vista dell’ecosistema.
E’ evidente come queste considerazioni non valgano solo per le betulle: possono valere anche per altre piante, perchè, come si diceva, queste stesse sostanze sono prodotte da molte altre specie quando sono sotto stress.
Per cercare di capire quindi il potenziale allergizzante di una certa pianta o di un alimento di origine vegetale non bisogna considerare solo le piante in sé, ma anche come stanno: a quale livello di stress sono o sono state sottoposte, in quale ambiente sono cresciute, sono state coltivate o si trovano.
Non è da dimenticare la possibilità delle allergie crociate, cioè il peggioramento dei sintomi che avviene per l’assunzione di alimenti che contengono allergeni simili (vedi l’articolo Allergie crociate). Nel caso della betulla, ad esempio, mele, pere, pesche, albicocche, prugne, carote, banane, mandorle ecc. possono peggiorare i sintomi dell’allergia.
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