Sempre più frequentemente gli studi clinici sono indirizzati a dimostrare cose già conosciute o addirittura ovvie. Pare che piaccia, o che sia pratico per qualche decisore di sanità pubblica un po’ debole di convinzioni, avere dei numeri certificati invece che normali informazioni.
Per esempio moltissimi studiosi hanno speso tempo ed intelligenza per valutare il valore dell’attività fisica in certe malattie misurando le variazioni di pressione in millimetri di mercurio (3 o 4), l’obesità in centimetri di circonferenza addominale (pochi anche qui, non si sa se respirando …) emoglobina glicata nei diabetici (-0,6%), e così via.
Conclusioni?
La sedentarietà nuoce alla salute. Lo si sapeva, ma va sempre bene parlarne.
Prendiamo il lato buona della cosa.
In questa selva di esercizi statistici il numero forse più significativo è questo: le persone a rischio di diabete (per livelli di glicemia, sovrappeso e altri parametri sballati), se praticano un po’ di attività fisica si ammalano il 58% in meno di quelli sedentari; il 31% in meno rispetto ai sedentari che prendono un farmaco antidiabetico.
Altro numero importante: se si ha avuto un infarto, fare attività fisica riduce di un quarto la possibilità di ricadere in problemi simili.
Infine può interessare sapere questo: le evidenze scientifiche mostrano chiaramente che per essere efficace l’attività fisica deve essere di intensità moderata (es. cammino a passo spedito o bicicletta), deve avere una durata di 30-40 minuti ed essere eseguita almeno 4 volte alla settimana (commento nostro: anche un bel week end sportivo va benissimo, se durante la settimana si ha troppo da fare). L’intensità dello sforzo deve comunque essere tale da indurre un leggero senso di affanno, che consenta però al paziente di parlare durante l’esercizio. Buone gite.
L’ipertensione è uno dei problemi che, come il diabete, l’obesità, aumenta il rischio di morte per problemi cardiovascolari.
In realtà i “fattori di rischio” sono strettamente legati tra loro. Spesso, ad esempio, a causa dell’obesità s...
Delle punture di zanzara ci si accorge solo grazie al prurito che insorge qualche minuto dopo la puntura. Quelle di vespa invece, come quelle di altri grossi insetti come api e tafani o di certe specie di meduse, sono immediatamente molto...
Ci sono risposte farmacologiche, come gli antistaminici, o naturali, come i gemmoderivati di ribes nigrum e faggio oppure i semplici lavaggi con fisiologica. Poi ci sono le attenzioni dietetiche, che vanno sempre bene.
Benagol e Benactiv fanno parte della grande varietà di prodotti in caramelle per il mal di gola; molti altri contengono principi attivi simili.
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