Sempre più gli studi stanno dimostrando che l’infiammazione è il nucleo fondamentale dello sviluppo di molte malattie anche molto diverse tra loro. Non solo i semplici dolori articolari, ma anche i problemi cardiovascolari, le disfunzioni immunitarie (come le allergie o le malattie autoimmuni), i processi degenerativi come l’Alzheimer: c’è sempre un filo comune, l’infiammazione.
Questo processo, che è caratterizzato da una serie di tappe caratteristiche, trova nei rimedi naturali una possibilità di terapia “lieve” ma non per questo poco efficace, soprattutto nelle situazioni croniche. La potenza di questi rimedi non è paragonabile a quella del cortisone o di farmaci ad alto dosaggio, ma la loro sicurezza e tollerabilità, ed alcune particolarità nel meccanismo di azione, ne fanno degli strumenti sempre più apprezzati. Certo, per usarli bene, bisogna conoscerli perché ciascuno agisce in modo diverso e caratteristico.
L’Artiglio del diavolo è quello dall’azione più simile ai normali antinfiammatori (inibisce gli stessi enzimi), quindi va bene nelle infiammazioni articolari e muscolari, ma è anche un amaro interessante e diminuisce la degradazione delle cartilagini.
La Curcuma invece è indicata, oltre che nelle infiammazioni muscolo-scheletriche, nelle malattie infiammatorie croniche: psoriasi, artrite reumatoide, morbo di Crohn, colite ulcerosa. In questi casi non ci sono traumi o infiammazione da usura, ma la liberazione di sostanze infiammatorie da parte dell’organismo stesso (interleuchine, fattori necrotici, ecc.). La curcuma permette un controllo del processo fin dalle sue fasi iniziali e senza problemi anche nel lungo periodo.
Gli Omega3, di per se dei grassi, oltre a proteggere le membrane cellulari per il fatto che sono molto simili ad alcuni dei loro componenti, hanno una vera capacità di blocco dei processi infiammatori a cui si attribuisce una buona parte della loro dimostrata utilità nelle malattia cardiovascolari. Molti studi ne evidenziano poi l’utilità come complementi nelle malattie croniche, anche autoimmuni; demenza, Alzheimer e declino cognitivo, e nelle allergie e dermatiti.
La Boswellia infine è un antiasmatico e antiedema in particolare nei tumori celebrali, proprio per la sua azione antinfiammatoria (inibisce mediatori di quel tipo), ma può anche essere usata nelle infiammazioni articolari e nelle malattie infiammatorie croniche.
In tutti questi casi, per tutte queste sostanze, più si studieranno i meccanismi fini con cui interagiscono nell’infiammazione, più si potrà farne un uso mirato massimizzandone l’efficacia. Siamo certi che nei prossimi anni diventeranno degli strumenti terapeutici utilizzati comunemente da tutti i medici.
La maggior parte dei vertebrati raramente soffre di denti storti o carie e altrettanto valeva per i nostri antenati.
Nell’uomo moderno invece i denti sembrano essere particolarmente fragili e necessitano di cure continue.
Ci sono putroppo alcune situazioni in cui non è possibile evitare di usare dei farmaci che favoriscono l’osteoporosi.
Dopo una certa età ci sono molti motivi per valutare la condizione della propria massa ossea.
L’ossigeno è un farmaco salvavita che talvolta il medico è costretto a prescrivere.
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